La fusione di Porsche con Volkswagen rischia di slittare fino a quando non saranno risolte alcune problematiche legali e fiscali. L’acquisizione di Porsche potrebbe essere ritardata a causa, in particolare, del contenzioso con una trentina di fondi di investimento Usa, che accusano la casa di Stoccarda di aver manipolato il mercato nel 2008.
Parlando alla conferenza di bilancio di Porsche il Ceo della società, Martin Winterkorn (è anche il Ceo di Volkswagen), oggi ha affermato: "non possiamo escludere che ci vorrà tempo per espletare le procedure prima di un giudizio definitivo. Per questa ragione la prevista fusione potrebbe essere ritardata".
Anche "questioni fiscali" potrebbero causare un rinvio. Comunque, "il nostro obiettivo dichiarato è e resta la fusione", ha assicurato Winterkorn. Tuttavia, è la prima volta che Volkswagen parla di un rinvio dell’integrazione che dovrebbe realizzarsi nel corso del 2011.
Il prossimo step è l’aumento di capitale da 5 miliardi di euro da parte di Porsche che sarà sottoposto al voto degli azionisti a novembre e verrà realizzato nella prima parte del 2011, principalmente per ripagare il prestito bancario da 2,5 miliardi di euro in scadenza il 30 giugno 2011.
Le famiglie Porsche e Piech che insieme controllano circa il 90% delle azioni con diritto di voto hanno già concordato di sottoscrivere azioni ordinarie per un valore di 2,5 miliardi euro, ottenendo le risorse necessarie in gran parte attraverso il trasferimento di una parte di Porsche Holding Salzburg, società austriaca tra i principali rivenditori di auto in Europa, a Volkswagen.
Il prezzo a cui verranno vendute le azioni ordinarie e privilegiate non è ancora stato stabilito, ma sarà lo stesso per entrambe le tipologie di azioni. Il Cfo di Vw, Dieter Poetsch, chiederà agli azionisti anche l’autorizzazione per emettere bond convertibili così come per reperire nuove risorse finanziarie in modo tale da ottenere una maggiore flessibilità di bilancio. Autorizzazioni che avranno un’importanza rilevante nel caso in cui l’aumento di capitale non dovesse essere realizzato nei tempi previsti o addirittura annullato.
Volkswagen ha rilevato il 49,9% di Porsche lo scorso dicembre per una cifra pari a 3,9 miliardi. Oltre alle questione fiscali non è chiaro come si svilupperà il contenzioso con gli investitori Usa, che hanno richiesto un risarcimento complessivo di oltre 2 miliardi di dollari, accusando Porsche di averli ingannati e di avere mentito in occasione del tentativo di acquisizione di Vw. Per Winterkorn le accuse "sono senza fondamento".
Ma quando i progetti di Porsche divennero pubblici, il valore del titolo Volkswagen schizzò sopra i mille euro, costringendo molti fondi ad abbandonare in fretta e furia le proprie posizioni speculative. Nel tentativo di scalare Volkswagen, Porsche si era indebitata fortemente, tanto da portare a un’inversione di ruoli: sarà Volkswagen a rilevare Porsche.
A fine luglio 2009 i debiti di Stoccarda erano pari a 11,4 miliardi. Lo scorso luglio erano scesi a 6 miliardi dopo aver incamerato fondi per 3,9 miliardi a seguito dell’ingresso nel capitale da parte di Wolfsburg. Alla Borsa di Francoforte il titolo Volkswagen regge e sale dello 0,33% a quota 91,80 euro, viceversa Porsche scivola del 3,97% a quota 41 euro.
Il produttore tedesco di auto di lusso potrebbe comunque cedere a Volkswagen la sua divisione sportiva anche nel caso in cui l’accordo dovesse saltare. A dicembre Volkswagen ha pagato 3,9 miliardi di euro per acquisire una quota del 49,9% della divisione "sports car" di Porsche e stabilire il primo passo verso la fusione che inizialmente doveva essere perfezionata entro il 2011.
19/10/2010
MilanoFinanza.it