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venerdì, 29 Marzo 2024
  • Pos, fino a 180 euro il costo annuale

    L’onere medio che un esercizio commerciale o un professionista sostiene per dotarsi di un Pos (point of sale) varia da un minimo di 25-60 euro l’anno ad un massimo di 120-180 euro a seconda della tipologia delle apparecchiature prescelte. E’ quanto è emerso al termine delle prime due giornate di confronto avviate dal ministero dello Sviluppo Economico in seguito all’entrata in vigore, dal 1 luglio scorso, dell’obbligo di accettazione per esercenti e professionisti dei pagamenti di importo superiore ai 30 euro con carte di debito. Il tavolo è stato condotto insieme alla Banca d’Italia e al Ministero dell’Economia e delle Finanze.


    Quadro di riferimento

    L’esigenza di promuovere in Italia l’uso di questi sistemi di pagamento è confermata dall’evidenza che il sistema italiano dei pagamenti si caratterizza per una maggiore incidenza delle transazioni regolate attraverso il contante, ben oltre l’80 per cento del controvalore totale, rispetto agli altri principali Paesi europei, dove non si supera il 60 per cento.

    Costi fissi

    I costi fissi coprono la disponibilità dell’apparecchiatura Pos e dipendono dalle diverse funzionalità che il terminale può offrire e dal tipo di tecnologia utilizzata per il collegamento. I terminali più innovativi, il cui funzionamento è basato su un collegamento via internet o attraverso una rete mobile, sono, di regola, meno costosi rispetto a quelli tradizionali, collegati alle reti interbancarie dedicate. Il costo fisso per i terminali più innovativi si aggira in media intorno ai 2-5 euro mensili, mentre per le apparecchiature più tradizionali la media è di 10-15 euro mensili. L’onere che in media deve sostenere un esercente o un professionista per dotarsi di un Pos è quindi mediamente intorno ai 25-60 euro all’anno nel primo caso e a 120-180 Euro nel secondo.


    Costi variabili

    Sono, invece, legati al numero e all’ammontare delle transazioni effettuate dalla clientela e dipendono dal tipo di circuito utilizzato. L’utilizzo dei Pos consente peraltro di ridurre l’impatto dei costi legati all’utilizzo del denaro contante che sono complessivamente stimati intorno al 1-1,5 per cento rispetto all’entità delle transazioni.


    Costi fissi e variabili

    Spesso le due componenti di costo (fissa e variabile) sono fra loro collegate: a costi fissi più alti possono essere associati costi variabili più bassi (e viceversa). Su questi costi impattano anche il decreto che regola le commissioni applicate alle transazioni effettuate mediante carte di pagamento del 14 febbraio 2014 e gli interventi normativi europei in discussione a Bruxelles, inclusa la proposta di Regolamento comunitario sulle interchange fee degli schemi di carte.

    Soluzioni

    Secondo quanto emerso negli incontri, esistono già oggi sul mercato soluzioni che offrono diverse combinazioni di servizi e condizioni, fra le quali ciascun esercente o professionista può scegliere quella più adatta alle proprie esigenze, in base alle sue previsioni di utilizzo e ai collegamenti disponibili. Alcuni operatori di mercato hanno anche lanciato delle offerte commerciali che prevedono, nell’ambito di un più ampio pacchetto di servizi, la disponibilità gratuita del Pos.

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