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martedì, 23 Aprile 2024
  • Il 2015 è l’anno delle professioni digitali

    L'Italia della Net economy e dell'Industria 4.0, quella che cerca ingegneri e maghi della rete (il cui cuore è la Lombardia), è l'ambito in cui si concentra il gap tra domanda e offerta di lavoro che continua ad affliggere il nostro Paese malgrado una disoccupazione a due cifre. Come mostra l'istantanea sul mercato del lavoro nel 2015, scattata dal Sistema informativo Excelsior di Unioncamere e ministero del Lavoro e diffusa in occasione di Job&Orienta, quest'anno sono 76mila i profili professionali ricercati dalle imprese dell'industria e dei servizi ma ritenuti non facili da trovare. Sebbene in lieve risalita rispetto al 2014, la difficoltà di reperimento di personale, indicata dal settore privato, rappresenta "solo" il 10,6 per cento delle 722mila assunzioni che le imprese contano di effettuare entro il 2015 (era il 10% lo scorso anno). Un valore ben distante da quello cui si era abituati prima della crisi del 2008, quando arrivava a riguardare quasi il 30% delle assunzioni programmate dalle imprese. Questa difficoltà continua ad essere dovuta a due ragioni fondamentali: la richiesta di specifiche competenze e di un'esperienza pregressa da parte delle imprese; un'offerta carente di alcuni titoli di studio. La principale è dovuta alle competenze richieste dalle imprese e, quindi, strettamente dipendente dalla insufficiente diffusione di quelle abilità acquisibili solo attraverso il potenziamento dei percorsi di alternanza scuola-lavoro, in grado di far fare ai giovani una prima esperienza lavorativa e di allineare maggiormente la formazione scolastica alle esigenze del sistema produttivo. La seconda è invece legata all’offerta (poche persone disponibili con lo specifico titolo di studio in alcune realtà territoriali: è il caso soprattutto delle lauree in ingegneria) e, di conseguenza, connessa a un sistema dell’orientamento che non raggiunge adeguatamente giovani e famiglie. 

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