E non è finita! A distanza di cinque anni, ci sono associazioni di consumatori che sostengo che alcune di quelle gomme siano ancora in circolazione: la Nhtsa (ente federale che si occupa di sicurezza stradale) ha già ricevuto la segnalazione di alcuni incidenti per cui sarebbero colpevoli proprio le famigerate Firestone “Wilderness”, compreso uno in cui ha perso la vita un bambino di 11 anni.
Che cosa sta accadendo? Probabilmente, nonostante la massiccia opera di richiamo portata avanti dalla Ford e dalla Bridgestone (di cui la Firestone è la filiale americana), vista la quantità di pneumatici coinvolti è probabile che una piccola percentuale non sia stata rimpiazzata (“abbiamo recuperato oltre il 90% delle nostre gomme”, ha dichiarato una portavoce della Bridgestone). E dato che si parla di milioni, è ovvio che anche una piccola percentuale costituisce un numero notevole.
Le gomme “perdute” stanno tornando alla ribalta solo ora perché nella maggior parte dei casi si trattava all’epoca di quelle di scorta, che il proprietario o l’officina hanno dimenticato di controllare. È esattamente il caso dell’incidente mortale di cui sopra: la Ford “Explorer” su cui viaggiava il piccolo William Moreno aveva tre gomme Goodyear e una Firestone, sostituita da poco; ed è questa che è esplosa.
Resta da capire come ha intenzione di agire la Nhtsa; se dovesse richiedere un altro richiamo, sia Bridgestone sia Ford si sono dichiarate pronte a collaborare, nonostante che quelli del 2000 e del 2001 siano già costati tantissimo: più di 10 milioni di dollari alla prima (per le pubblicità con cui avvertire gli automobilisti del pericolo) e quasi 3 miliardi alla seconda (compresi i risarcimenti a chi fu coinvolto negli incidenti).
Articolo pubblicato sul sito www.quattroruote.it in data 14/07/06