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giovedì, 28 Marzo 2024
  • Il futuro della manutenzione del veicolo pesante

    DI STEFANO BELFIORE

     

    Sull’elettronica e i nuovi sistemi di controllo a distanza si concentrerà, sempre più, la manutenzione del veicolo pesante. A chiarire quello che sarà il futuro della riparazione del truck è Riccardo Buttafarro, coordinatore Area Mercato Autocarro di ANFIA-Aftermarket. Un settore, quello dell’autocarro, che in Italia intravede oggi una ripresa dopo gli anni bui della crisi economica. E che, come l’auto, è interessato da un processo di innovazione tecnologica che, ovviamente, si riflette sugli interventi di manutenzione. Su quella che sarà, poi, la strada su cui viaggeranno  i servizi legati al post-vendita, Buttafarro ipotizza e immagina due percorsi: previsioni entrambe legate alle dinamiche di mercato dell’immatricolato. “Se il nuovo – spiega –  crescerà velocemente, la rete indipendente potrebbe avere delle difficoltà ad adeguarsi ai nuovi mezzi e ai nuovi componenti”. Cosa diversa se il trend di crescita sarà più blando.  “In questo caso – prevede – l’aftermarket indipendente avrà più possibilità di rosicchiare quote di mercato alle officine ufficiali. Il tutto  a fronte di maggiore efficienza e di un approccio maggiore al multimarca”.

    Cresce la domanda di veicoli industriali in Europa. Immaginiamo che nuovi mezzi pesanti su strada avranno bisogno anche di manutenzione per garantirne tenuta e efficienza. Sarà così?

    E’ vero che la domanda è in crescita . Bisogna però ricordare che pur di fronte ad aumenti significativi degli ultimi due anni (2015/2014=  +20%) siamo ancora a circa la metà della vendita di autocarri del 2007. Detto questo è certo che ci sarà bisogno di manutenzione, ma anche l’autocarro, come già l’auto e i VCL, è cambiato e sta cambiando sempre di più. Una manutenzione che sarà sempre più tecnica, maggiormente  orientata all’elettronica ed ai nuovi sistemi di controllo a distanza del veicolo. Più prevenzione e quindi meno rotture. Ma forse più interventi e speriamo probabilmente meno incidenti .

    In Italia qual è la situazione che vive il settore del truck dopo la crisi del 2008?

    La crisi di quasi 10 anni fa ha segnato profondamente il settore. Il parco è invecchiato rapidamente, il numero di aziende di trasporto è diminuito di circa il 30 per cento (soprattutto quelle più piccole), e conseguentemente è calato in maniera drammatica il numero di occupati (150/200mila in meno).Si è pesantemente evidenziato il fenomeno della delocalizzazione  delle aziende di trasporto  alla ricerca di costi più contenuti e di norme fiscali meno rigide. In sostanza, sono aumentate le difficoltà , anche se la situazione oggi è in netto miglioramento. Ma  ancora non siamo al punto da  avere una visione ragionevolmente chiara del futuro prossimo.

    Negli ultimi dieci anni, su scala nazionale l’aftermarket indipendente ha avuto una forte accelerazione nei servizi post vendita, erodendo quote di mercato alle officine legate al circuito dei concessionari. Quali saranno, a suo, avviso le tendenze future?

    Sul fronte rete ufficiale-rete indipendente, penso a mio avviso che continua una lenta erosione di quote a favore della rete indipendente . Nei prossimi anni in funzione delle normative europee e dei nuovi regolamenti, l’autocarro si evolverà o perlomeno dovrebbe evolversi in maniera  significativa.  Se l’immatricolato di nuova generazione crescerà velocemente, la rete indipendente potrebbe avere un po’ di difficoltà ad adeguarsi ai nuovi mezzi e ai nuovi componenti. Se invece l’immatricolato crescerà più lentamente, la rete indipendente avrà più chance di continuare l’erosione di quote a fronte di maggiore efficienza, minori costi , di competenze più varie e di approccio maggiore al multimarca .

     

    Si parla di auto connesse. Ma l’innovazione tecnologia interessa anche i veicoli industriali. Sarà questa, a suo avviso, una delle sfide che attende i player del post vendita del veicolo pesante?

    Come dicevo prima, la sfida sul cambiamento si sta spostando sull’elettroni di bordo e sui sistemi elettronici di controllo e diagnosi a distanza . E’ di un paio di mesi fa un test, condotto a livello europeo da tutti i produttori di autocarro, per verificare su strade aperte la conduzione di convogli (3 autocarri ) con un unico guidatore sul primo (platooning) . Daimler ha anche effettuato lo stesso test senza alcun guidatore. in modalità quindi completamente automatica. Credo che questo faccia capire maggiormente l’importanza dei nuovi prodotti e delle nuove applicazioni sugli autocarri.

     

    Ad un produttore di componenti per autocarro, che consiglio darebbe per aumentare la propria competitività nel mercato?

    Ovviamente ci sono componenti molto diversi tra di loro . Ci sono logiche di sostituzione per manutenzione o per rottura completamente differenti . Mi sento quindi di dare solo , ma è importante, un consiglio generale . Stiamo sempre più attenti alle nuove norme europee, alle prescrizioni per l’ultimo miglio ed ancora più attenti  all’evoluzione conseguente sugli autocarri . 

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