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DI STEFANO BELFIORE
“Stiamo mantenendo le nostre politiche commerciali e stiamo cercando di entrare in settori paralleli a quelli dell’automotive”. A parlare è Terry Macrì (nella foto), responsabile vendite Italia della Delgrosso (marchio Clean Filters), azienda italiana che da 60 anni è specializzata nella produzione di sistemi filtranti per autoveicoli. Ancora una volta, si è dinanzi ad un’impresa che non “teme” la crisi. Che affronta la congiuntura sfavorevole a testa alta. E con spirito propositivo teso a non chiudersi. Ma ad espandersi utilizzando professionalità ed esperienza. Due punti di forza che firmano il brand piemontese. Con la Delgrosso, continua il viaggio di Inforicambi fra le aziende dell’aftermarket internazionale: interviste frutto di una stretta relazione fra il nostro giornale ed i produttori di settore.
Da 60 anni la Delgrosso produce sistemi filtranti per autoveicoli. Ad oggi che posizione di mercato l’impresa ha raggiunto?
Una posizione di rilievo rispetto al passato. Io seguo l’aftermaket Italia ed il nostro posizionamento sullo scaffale del ricambista è sempre più marcato, grazie anche alla nostra politica distributiva dei depositi (servizio in termini di consegne e di disponibilità prodotto in ogni regione d’Italia).
L’azienda produce e commercializza prodotti col marchio “Clean Filters”. Il brand di settore che case automobilistiche italiane rifornisce?
I nostri clienti principali sono il gruppo Fiat per il settore auto, Cnh per il settore agricolo e l’Iveco per il truck.
Nel vostro portafoglio di mercato si annoverano anche clienti stranieri?
Negli anni ’70, quando è nato il marchio Clean, ci siamo dedicati essenzialmente alle esportazioni. Infatti siamo molto presenti in parecchi Stati europei. Negli ultimi anni, ci siamo affacciati ai nuovi mercati dell’Est, riscuotendo un successo soddisfacente.
Secondo l’ultima analisi del Centro Studi Promotor, gli italiani comprano sempre meno auto nuove e compensano, in parte, con l’usato. Anche questo è un effetto della crisi che affatica l’economia ed il nostro Paese. A suo avviso come si esce da questo tunnel?
Sicuramente mantenendo la calma senza azzardare politiche che, alla lunga, potrebbero solo danneggiare e impoverire la propria attività. Noi abbiamo puntato già da tempo sullo sviluppo in termini di gamma e sul servizio tramite depositi esterni. E devo dire che i numeri ci stanno dando ragione. Ormai nessun ricambista acquista più del dovuto, in quanto il magazzino ha un costo sempre più imponente e, con un mercato così in crisi, rischia poi di non onorare le scadenze. E’ difficile anche reperire il prodotto su piazza, in tempi brevi, soprattutto se non di larga movimentazione. Noi rifornendo i depositi con tutta la nostra gamma e dando un servizio giornaliero o addirittura con più consegne al giorno, siamo riusciti a mantenere e, in alcuni casi anche ad incrementare, le nostre quote di mercato.
Se il mercato delle quattoruote viaggia in Italia con il freno a mano tirato, quanto questa situazione si è fatta sentire nel settore aftermarket in cui è presente la Delgrosso?
Il settore è in regressione e si hanno soprattutto problemi di liquidità. Per quanto ci riguarda nel 2012 siamo riusciti a mantenere i fatturati del 2011. Il 2013 è iniziato molto bene e al momento siamo a budget.
Come l’impresa ha reagito e sta reagendo a questa fase di empasse generale?
Noi stiamo mantenendo le nostre politiche commerciali e stiamo cercando di entrare in settori paralleli a quelli dell’automotive. Abbiamo al nostro interno dei laboratori e un team sviluppo prodotto molto qualificati che ci hanno permesso di diventare fornitori dell’ Oem/Oes ed offrire nell’aftermarket un prodotto di qualità riconosciuto dall’originale. Adesso siamo fiduciosi di poter usare la nostra professionalità ed esperienza in altre realtà, sempre riguardanti il mondo della filtrazione.
