DI STEFANO BELFIORE
Venti di crisi per l’aftermarket nazionale.
Sono quelli che son soffiati nei corridoi nostrani del post-vendita indipendente durante l’anno che sta per concludersi. L’esame lucido e chiaro ci viene offerto da Bruno Beccari (nella foto), presidente di ADIRA (Associazione italiana che rappresenta e difende gli interessi dei distributori indipendenti presso le Istituzioni italiane ed europee). Ma non tutto il clima è burrascoso. Anche in presenza di un andamento negativo, l’IAM nazionale ha mantenuto alto l’appeal per il suo business, come importante area d’affari per investimenti di società e gruppi. E sul 2020? Beccari parla di un anno di transizione: diversi i punti di domanda che pendono sulla testa dei nostri consumatori con conseguenze anche nel segmento della manutenzione auto.
Presidente come si chiude l’anno per il nostro aftermarket indipendente?
Dopo anni di continua crescita, il 2019, secondo i dati forniti dagli analisti, segna un cambiamento di tendenza con la riduzione dei volumi di vendita. In attesa di conferme definitive, è un dato che andrebbe analizzato con attenzione perchè in controtendenza con l'andamento del lavoro delle officine che invece sembrerebbe in crescita rispetto al 2018 (stando sempre agli analisti di market trend). Pur in presenza di un trend negativo, l'IAM Italia ha continuato ha mantenere alto l'interesse d'investimento di società e gruppi, sia italiani che stranieri, che ha portato ad un consolidamento della struttura distributiva nazionale e regionale. Da osservare con grande interesse le iniziative da parte dei ricambisti che giustamente desiderano continuare ad avere un ruolo importante per la distribuzione di ricambi a livello locale.
Se questo è lo stato dell’arte attuale, il prossimo anno cosa ci riserverà?
Il 2020 si presenta come un anno di transizione all’interno di una situazione economica di Paese non certo delle migliori. Troppi gli interrogativi che si pongono i consumatori sul futuro della mobilità che, in assenza di chiarezza, potrebbero portarli a dilatare i tempi di decisione sia d'acquisto/cambio della vettura e come conseguenza il prolungamento dei tempi di manutenzione. Fare chiarezza su questi temi potrebbe essere la chiave per ridare fiducia al consumatore.