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martedì, 16 Aprile 2024
  • 50 milioni di euro risparmiati con gli pneumatici ricostruiti

    50 milioni di euro risparmiati con i pneumatici ricostruitiCon i pneumatici ricostruiti si risparmia 54,8 milioni di euro.

    Il vantaggio non è solo economico ma anche ambientale. I dati, emersi da un report dell’Airp (Associazione Italiana Ricostruttori Pneumatici),  sono eloquenti in tal senso: lo scorso anno il ricorso alla ricostruzione di pneumatici ha consentito al Paese di ridurre i consumi energetici di ben 23,3 milioni di litri di petrolio ed equivalenti, di risparmiare materie prime per 17.150 tonnellate ed evitare di immettere nell’ambiente 20.580 tonnellate di pneumatici usati e 9.090 tonnellate di CO2.

    Pneumatici, economia ed ambiente: i benefit dell’economia circolare

    Oltre al risparmio economico, grande importanza ha poi anche l’aspetto ecologico. L’uso di pneumatici ricostruiti permette infatti di ottenere importanti vantaggi ambientali, dal momento che nella produzione di un pneumatico ricostruito si genera un risparmio notevole in termini di energia consumata, di materie prime impiegate e di emissioni di CO2 rispetto alla produzione di un pneumatico nuovo.

    Non tutto oro è cio che luccica

    Nonostante i ragguardevoli risultati conseguiti, Airp sottolinea come il settore dei pneumatici ricostruiti stia attraversando una fase di difficoltà. La quota di mercato dei pneumatici ricostruiti, evidenzia Airp, si è ridotta sia in Europa che in Italia e ciò dipende dalla concomitanza di diversi fattori. Un primo motivo: la rinnovata concorrenza sul mercato europeo dei pneumatici nuovi a basso costo, ma di qualità tale da non poter essere sottoposti a ricostruzione. Per correggere le storture dovute a questo tipo di concorrenza sleale, nel 2018 sono stati introdotti dall’Unione europea dazi antidumping sulle importazioni di pneumatici cinesi nuovi e ricostruiti. Si tratta di una misura che nel breve periodo è stata positiva, ma tuttavia non risolutiva. Secondo fattore penalizzate: il calo del ricostruito legato al rallentamento generale del mercato dei pneumatici di ricambio. Senza dimenticare  la situazione delicata in cui versa il settore dell’autotrasporto italiano, fortemente penalizzato dalla crisi economica che stiamo vivendo. Va ricordato infatti che gli utilizzatori finali di pneumatici ricostruiti sono proprio in gran parte operatori italiani di autotrasporto di merci e persone, in quanto i pneumatici ricostruiti sono utilizzati oggi soprattutto su flotte di camion e autobus sia private che pubbliche.

     

     

                    Bilancio ecologico ed economico della ricostruzione di pneumatici in Italia nel 2019

     

    unità di misura

     

    quantità

    minore spesa per gli utilizzatori finali

     

    milioni di €

     

    54,8

    minore consumo energetico (petrolio ed equivalenti)

     

    milioni di litri

     

    23,3

    minore consumo di materie prime

     

    tonnellate

     

    17.150

    minore produzione di PFU (pneumatici fuori uso)

     

    tonnellate

     

    20.580

    minori emissioni di CO2

    tonnellate

    9.090

     

                                                                 Fonte: stime Airp

     

     

     

     

     

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