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lunedì, 02 Ottobre 2023
  • Dagli incidenti stradali inquinamento pari a 50 laghi di Como

    Da uno studio preventivo è emerso che per raggiungere gli obiettivi sulla sicurezza stradale nell’area della UE28, è necessaria una rete di circa undicimila centri operativi in grado di intervenire sugli incidenti stradali per il ripristino della sicurezza stradale ed il reintegro delle matrici ambientali entro massimo 25 minuti dalla richiesta dell’intervento. L’investimento complessivo relativo per la realizzazione dell’intero progetto da destinare alle singole Nazioni per attrezzare le rispettive reti di operatori è stata valutata in 65 milioni di euro di imponibile. E’ quanto emerge da una nota stampa di Sicurezza e Ambiente. “Considerare che gli incidenti stradali rappresentano una, se non la più importante causa di morti accidentali nella Unione Europea, e che comportano come effetto collaterale un danno inestimabile per la matrice ambientale, da quanto precedentemente esposto emerge – si legge nel comunicato –  chiaramente che l’applicazione del modello italiano su tutti gli Stati dell’Unione, porterebbe nell’arco massimo di 2 anni a ridurre la quota dei morti di circa 1800 unità e quella dei feriti di circa 100.000 unità, corrispondenti al 5,5 % di riduzione rispetto ai dati ad oggi registrati, con una notevole accelerazione nel raggiungimento dell’obiettivo prefissato dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite e la Commissione Europea per il decennio 2011-2020. E non solo: questa strategia porterebbe anche a preservare l’Ambiente e la salute dei Cittadini recuperando e smaltendo circa 15.000.000 di litri di liquidi e 1.000 tonnellate di residui solidi, altrimenti abbandonati al suolo a seguito d’incidente“.  Dai dati raccolti in sei anni di attività sul campione di 180mila incidenti in cui sono intervenuti i centri operativi di Sicurezza e Ambiente, si è riscontrato che in media vi è stato uno sversamento di circa 1,5 litri nel 50 per cento dei casi, di 4  litri nel 30 per cento dei casi e di   litri nel restante 20 per cento. Estrapolando questi valori sui 500mila  incidenti con sversamento stimati (di cui 181.227 rilevati dalle Forze dell’ordine) si può quantificare la quantità di liquidi rilasciati sulla sede stradale è di 1.675.000 litri.
     

    Valore questo compatibile con i dati del Ministero dell’Ambiente che ha valutato in 8.000.000 di litri la quantità di liquidi inquinanti sversati al suolo a seguito di incidente. Naturalmente nel dato fornito dal Ministero dell’Ambiente sono comprese anche quantità di liquidi non riconducibili ad incidenti tra autovetture. È lecito considerare gli incidenti stradali uno dei più gravi problemi di inquinamento. Facendo le dovute proporzioni questo accade in tutti i paesi industrializzati o in fase di industrializzazione. “Pertanto – spiega Angelo Cacciotti, direttore Ricerca e Sviluppo Sicurezza e Ambiente – il mancato recupero degli oli o liquidi sversati a seguito di incidente stradale comporta un danno di grandi proporzioni sia per la piattaforma stradale che perde la sua capacità drenante diventando causa di altri incidenti in tempi futuri anche lontani, sia per la matrice ambientale. Infatti se si pensa che un solo litro di olio può inquinare 1.000.000 di litri di acqua, quantità contenuta in una vasca di 50 m x 25 m profonda 80 cm, o in un pozzo del diametro di un metro e profondo 13 km e che i liquidi conseguenza di 500.000 incidenti possono inquinare, se non recuperati, 1.700.000.000 metricubi di acqua, praticamente il volume pari a tre volte quello del lago Trasimeno si ha una idea del danno che deriva alle acque superficiali ed alle falde acquifere

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