Si rinuncia alle quisquilie, certo; alle plastiche più raffinate, alla tecnologia dell’ultima ora, alle pelli più preziose, agli impianti audio da centinaia di watt. Non solo, purtroppo. Spesso, si trascurano anche componenti meno visibili, ma più importanti, come quelle legate alla sicurezza.
La conferma arriva dalla Jiangling “Landwind”, prima auto cinese venduta in Europa: costa circa 16.500 euro, mentre per avere una delle Suv coreane più economiche, le varie Kia “Sorento” o Ssasgyong “Rexton”, è difficile spendere meno di 28-30.000 euro. Un trucco ci dev’essere. C’è. Ed è brutto.
Nel ricopiare la linea della vecchia Opel “Frontera”, i progettisti orientali si sono evidentemente dimenticati di riprendere quel che stava sotto, la struttura. A dimostrarlo, i crash test dell’Adac, l’automobile club tedesco, condotti con le stesse modalità di quelli EuroNCAP. Relativamente alla prova d’impatto frontale, le dichiarazioni dell’ente non lasciano spazio a dubbi: ” Il conducente non avrebbe avuto alcuna possibilità di sopravvivere; negli ultimi vent’anni, nessun’auto s’era comportata così”.
Articolo pubblicato sul sito quattroruote.it in data 19/09/05