Il grande fratello è fra noi: la diffusione di Tutor si fa impressionante e per i pirati della strada amanti della velocità la vita inizia a farsi davvero dura. Con le ultime installazioni ormai siamo infatti a 1259 Km di strade “coperte” da questo sistema di controllo elettronico di velocità, con una percentuale impressionante rispetto alla totale rete di “Autostrade per l’Italia”: il 22 per cento. I nuovi tratti in cui è installato sono tantissimi e li riportiamo tutti nella tabella, ma quello che vogliamo sottolineare è proprio la tendenza: di questo passo il Tutor verrà installato ovunque, su ogni centimetro di strada, rendendo di fatto impossibile qualsiasi violazione ai limiti di velocità.
Già nel corso dell’anno, quindi entro sei mesi questo diabolico dispositivo salvavita sarà installato su altri 894 km di carreggiate raggiungendo così il 38% della rete Aspi.
E già adesso sono partite diverse sperimentazioni per montare questo sistema nelle città, ovviamente su tangenziali, raccordi e strade a scorrimento veloce (ammesso che ce ne siano ancora visto il traffico…). D’altra parte, polemiche a parte sull’effettiva ‘colpa’ della velocità, una cosa è certa: il Tutor fa miracoli. Dove è montato è riuscito ad abbattere del 50% il tasso di mortalità. E non parliamo di statistiche a breve termine, ma di un lasso di tempo impressionante, ossia dal 1999 al 2007.
“I risultati del nuovo sistema di rilevazione della velocità – spiega Giordano Biserni, presidente dell’Asaps, associazione amici polizia stradale – sono veramente notevoli, basti dire che il tasso di incidentalità nel periodo settembre 2006 – agosto 2007 è diminuito del 19,11% rispetto allo stesso periodo dell’anno prima, il tasso dei feriti segna un -26,81%, quello dei deceduto è diminuito addirittura del 50,94%”.
E visto che il sistema funziona, ci avviamo quindi verso un controllo totale della velocità, una situazione in cui diventa impossibile, o quasi, violare i limiti in autostrada. E la cosa non mancherà ovviamente di avere pesanti influenze sull’industria dell’auto perché, volenti o nolenti, le grandi berline piene di cavalli e in grado di reggere medie autostradali impressionanti diventano sempre più anacronistiche. Le supercar e le sportive andranno per la loro strada, sospinte dalla grande passione di chi le compra, ma per le “divoratrici” di km la vita si fa sempre più dura.
Articolo pubblicato sulla repubblica in data 18/04/08