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mercoledì, 24 Aprile 2024
  • Il segreto di Scania nella guida autonoma

    La guida autonoma non è una frontiera di esclusivo interesse del mondo dell’automobile. Anche i veicoli pesanti puntano e guardano con forte interesse verso questo orizzonte. Un esempio arriva da Scania. Il marchio del Grifone ha adottato, in tal senso, un approccio del tutto singolare ed innovativo. Con l’obiettivo di fare in modo che i veicoli autonomi ricevano e maneggino l’enorme quantità di dati di cui si servono, Scania ha instaurato quella che si può definire una vera e propria catena tecnologica la quale si occupa di sviluppare e integrare tutti i moduli necessari. A spiegarne meglio il senso del lavoro è Marco Trincavelli che ha un dottorato in robotica e lavora come sviluppatore in Scania: “Quando si crea un sistema tecnologico completo, è essenziale che tutti i pezzi del puzzle combacino tra loro correttamente. Raggiungere la perfetta integrazione tra i vari moduli è una delle cose più difficili che facciamo. È come suonare in un’orchestra: se anche solo un musicista suona una nota sbagliata, tutta la melodia è compromessa”. Con questo approccio, Scania ha dato vita a dei prototipi di veicoli autonomi funzionanti, in grado di guidare su strade sterrate e interagire con altri mezzi per evitare collisioni. La traduzione dell’ambiente circostante è sviluppata mediante radar e telecamere. Ma Scania pensa, in futuro, di creare dei sensori che non necessitino di un GPS. Così da permettere ai veicoli di lavorare in posti dove la copertura di rete manca, come le miniere sotterranee. 

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