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venerdì, 19 Aprile 2024
  • Verso il futuro e oltre: nel 2017 le prime auto volanti

    Ci abbiamo sempre creduto, dai tempi di Marty e Doc in “Ritorno al futuro”, che le automobili potessero sorvolare i cieli delle città, spostandosi a bassa quota da un posto all’altro evitando traffico, vetture, marciapiedi, edifici e passaggi a livello.

    Grazie ad Airbus, nel 2020 il sogno potrà diventare realtà. Durante il Digital Life Design di Monaco, tra le conferenze europee più importanti sulla tecnologia e l’innovazione, il ceo della società francese, Tom Enders, ha annunciato che per fine 2017 si darà avvio ai test sul primo modello di aero-taxi. L’evento, tenutosi il lo scorso 16 Gennaio, ha dedicato ampio spazio al futuro della guida autonoma ed Enders ha anticipato che la Airbus non si occuperà più solo di Urban Mobility, ma la supererà con la Urban Air Mobility: “Siamo ultimando la progettazione, abbiamo completato quella relativa ai software e alla sperimentazione tramite simulatore. Stiamo affrontando la questione in modo estremamente serio e prima del termine del 2017 testeremo il nostro primo modello di auto volante, un aero-taxi a guida autonoma” dichiara. Nel segreto degli ‘affari’ e dei progetti aziendali, quello Vahana ha preso il via già nel 2016, proiettando la vita della mobilità e del trasporto verso la dimensione dell’aria, infatti aggiunge il Ceo: “se un secolo fa il trasporto si è spostato sottoterra, ora abbiamo i mezzi tecnologici per conquistare il cielo”.

    Come decongestionare il traffico

    Il MIT (Massachusetts Institute of Tecnology) a seguito di una attenta analisi effettuata nel 2014, ha evidenziato che le soluzioni utili alla decongestione del traffico cittadino sono due: razionalizzare il traffico urbano attraverso la diminuzione di auto private dunque migliorando l’efficienza dei mezzi pubblici e incentivando i servizi di car sharing; in alternativa si può sviluppare la tecnologia del cosiddetto ‘spazio verticale’, utilizzando l’etere come strada da percorrere, ma non con la costruzione di strade sopraelevate (come si può facilmente pensare).

    Le difficoltà della Urban Air Mobility

    Le difficoltà legate alla realizzazione di tale progetto però, sono varie.  Anzitutto la mancanza di praticità in quanto la presenza ingombrante, ad esempio, di un elicottero potrebbe risultare un pericolo. C’è da aggiungere il costo elevato sia in termini economici (si stima una spesa di 170milioni di dollari) sia per i tempi necessari alla organizzazione del tutto, basti pensare anche alla possibilità di predisporre corsi e legittimare per molti le patenti di volo molto costose. In ultimo l’insufficiente evoluzione di una tecnologia del genere.

    Il gruppo Airbus sta tentando da tempo di ovviare a tali ostacoli e problemi e, secondo i piani societari, il lancio commerciale di tale progetto dovrebbe avvenire nel 2020. Si hanno dunque tre anni a disposizione, tre anni in cui è fondamentale anche la pianificazione ed il riconoscimento del servizio attraverso norme e leggi che permettano l’esistenza e la coesistenza di questi specifici veicoli e velivoli. Il MIT riconosce che un passo fondamentale a portare avanti il progetto stia proprio nell’assetto normativo, l’unico probabilmente che potrebbe rallentare lo sviluppo tecnologico di un mezzo che “comporterebbe sia un netto miglioramento della mobilità urbana, sia una possibilità non marginale di crescita economica”.

    Parallelamente alla progettazione e la messa in commercio di veicoli con guida autonoma si parla di auto volanti e ci auguriamo che i progetti proseguano e che finalmente, un giorno, potremo essere davvero in grado di volare, tutti, sentendoci un po’ Doc, un po’ Marty.

     

    “Strade? Dove stiamo andando non c’è bisogno di strade!” (Ritorno al futuro – 1985)

     

    Costanza Tagliamonte

     

     

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