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giovedì, 28 Marzo 2024
  • Nel 2025 diremo definitivamente addio agli specchietti retrovisori.

    Specchietti retrovisori con telecameraIn occasione del salone di Francoforte appena concluso, sono stati presentati diversi prototipi e concept con telecamere esterne al posto degli specchietti. E’ soltanto un’anticipazione di quello che sicuramente sarà il prossimo scenario futuro (non molto lontano).

    Ma facciamo un salto indietro nel tempo, come e perchè è nato lo specchietto retrovisore?

    Nel 1911 Ray Harroun vinse la 500 Miglia di Indianapolis e al centro del cofano della sua Marmon montò uno specchio per vedere cosa succedesse dietro di lui, a differenza degli altri concorrenti che ospitavano un meccanico sulle proprie vetture che li tenesse informati sul traffico alle loro spalle. Di lì a poco l’installazione dello specchietto divenne obbligatoria per tutte le case automobilistiche.

    Ray Harroun specchietto retrovisore su Marmon

    Oggi invece si parla di tecnologia delle telecamere ‘retrovisori’ che aiuta senza dubbio a migliorare l’aerodinamica delle auto anche a beneficio dei consumi e della silenziosità di marcia, e ovviamente offre una visuale più ampia, completa e ottimale per il guidatore.

    Secondo “Camera and Display Mirrors report”, la ricerca pubblicata da IHS Markit, l’espandersi di questa tecnologia avrà degli impatti positivi anche sul piano economico-industriale, si attende infatti l’approvazione a livello legislativo delle possibilità legate al suo utilizzo. L’analisi portata avanti stima 1,8 milioni di pezzi prodotti all’anno (a partire dal 2025), il 23 per cento dei quali sostituirà definitivamente l’attuale specchietto. Di contro ciò che rallenta tale produzione su larga scala sta nei costi ancora troppo alti, per questo sembra che la diffusione debba essere trainata dai mercati statunitense e giapponese. Un progetto è già stato avviato in Giappone, il Road Transport Bureau ha infatti autorizzato la circolazione di veicoli con telecamere e sensori.

    La novità però non è del tutto ‘nuova’, tale tecnologia è stata in precedenza sperimentata con la retrocamera utilizzata per il parcheggio, che ha già visto lo specchietto come superfluo. Il primo prototipo nacque nel 2012 con Audi, poi sulla Cadillac CT6 fu montato un dispositivo a forma di retrovisore centrale che al posto dello specchio aveva un display collegato alla retrocamera. Anche Volvo nel 2005 introdusse il Blind Spot Detection, un sistema capace di rilevare la presenza di un veicolo nella cosiddetta “zona cieca” grazie a dei radar posizionati sotto il paraurti posteriori.

    Insomma il potere della tecnologia a supporto del guidatore avanza, non ci resta che pazientare!

    Costanza Tagliamonte

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