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sabato, 20 Aprile 2024
  • Test-tortura su cavie umane: Daimler e Bmw si difendono.

    Test dei gasi di scarico su cavie animaliSueddeutsche Zeitung e Stuttgarter Zeitung hanno parlato di test-tortura dei gas di scarico sulle scimmie da parte di alcuni dei colossi tedeschi dell’automotive, test ai quali sono stati sottoposti non soltanto cavie animali, ma anche cavie umane. I due colossi dell’informazione rivelano alcuni particolari sui test effettuati dal Gruppo Vw, Daimler e Bmw dichiarando che: “Sono stati usati volontari per prove di respirazione”. Quattro ore di esposizione ad aria inquinata da gas di scarico, scrive repubblica.it

    Le case automobilistiche hanno smentito.

    Secondo il dossier del New York Times che ha aperto il caso, un’ipotesi simile era già stata avallata anni fa.

    Nel 2012 in New Mexico gli scienziati del laboratorio della “Lovelace Respiratory Research Institute” hanno usato dieci scimmie giavanesi come cavie, ma alcuni tecnici avrebbero proposto test su cavie umane, ovviamente volontarie. Le case automobilistiche rifiutarono la proposta e anche Michael Spalleck, direttore generale della fondazione tedesca per l’ambiente, bocciò immediatamente l’idea irreale.

    Successivamente, nel 2013 e nel 2014, ad Aquisgrana (in Germania) sono stati coinvolti ben 25 volontari umani da sottoporre a test avvenuti all’interno di un ospedale universitario della città. Le cavie sono state esposte a diversi livelli di biossido di azoto (NO2) per alcune ore, tale forma di ossido di azoto è la più tossica riscontrata nei gas di scarico diesel.

    I ricercatori hanno affermato di non aver rilevato nessun effetto significativo successivo ai test, ma Thomas Kraus, il capo del dipartimento competente dell’ospedale universitario di Aquisgrana, ha dichiarato ai media tedeschi che i risultati dei test non potevano essere del tutto veritieri dal momento che il campione di popolazione sottoposto era insufficiente ed inoltre non si è tenuto conto dell’inquinamento atmosferico generale.

    Prima del 2012, test del genere stavano quasi rientrando nella normalità. In quell’anno fu lanciato l’allarme che, secondo uno studio dell’organizzazione mondiale della sanità, imputava ai gas di scarico delle auto la responsabilità di essere cancerogeni, pur non avendo contezza delle sostanze velenose emesse. Così le grandi aziende automobilistiche cominciarono a fare test specifici con il loro EUGT (European Research Group on Environmente and Health in the Transport Sector)  con cavie animali e, come affermato oggi, cavie umane.

    Repubblica.it riporta anche le parole di Angela Merkel, cancelliera tedesca, la quale si è esposta sul tema condannando tali scempi: “Questi test sugli animali e perfino sulle persone non trovano alcuna giustificazione sul piano etico. L’indignazione di tante persone è assolutamente comprensibile”.

    “Questa nuova vicenda dimostra che la fiducia nell’industria automobilistica è nuovamente intaccata” aggiunge Christian Schmidt, ministro tedesco dei trasporti e dell’agricoltura, il quale chiede alla commissione d’inchiesta sul dieselgate che si indaghi sulle nuove accuse: “Chiedo spiegazioni ai gruppi coinvolti. L’accaduto non può e non deve essere accettato”. Nel mirino, tra gli imputati, anche l’EUGT. 

    Daimler e Bmw si difendono.

    Daimler ribadisce la sua posizione, dissociandosi dagli studi e dall’EUGT che contraddice i loro valori e principi etici, condannando gli esperimenti disumani.

    Bmw Group: “Non conduciamo studi su animali e non abbiamo preso parte a questa sperimentazione. Per questo motivo non siamo in grado di dare informazioni sul tema in oggetto o commentarlo” e prende le distanze da qualsiasi forma di maltrattamento sugli animali. 

    Costanza Tagliamonte

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