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mercoledì, 24 Aprile 2024
  • Sistemi antifurto DataDotDNA: in Italia, la marchiatura delle auto raggiunge 600mila unità

    DataDot Technologies L tramite il suo partner DataDot Italia S raggiunge le 600mile auto marchiate in Italia. E punta a diventare leader mondiale nel settore della lotta ai furti di veicoli. L’azienda, con sede in Australia e uffici in 22 Paesi del mondo, ha mostrato agli esperti internazionali i risultati ottenuti in campo tecnologico nella lotta ai furti d’auto. Piaga che ogni anno colpisce oltre 115mila unità in Italia (riferito al 2012) e circa 1,1 milioni in tutta Europa, con un giro d’affari stimato intorno ai 10 miliardi di euro. La relazione keynote “DataDotDNA – Whole Of Vehicle Marking – the Italian Experience” presentata da DataDot Italia, ha esemplificato i risultati raggiunti in Italia e la collaborazione con le forze d’ordine per ottenere fin da subito significativi traguardi. In base alle statistiche rese note dai singoli governi, l’Italia è in seconda posizione in Europa per l’incidenza di furti con 3,1 ogni 1.000 unità immatricolate, dietro la Francia (3,7 per 1.000) e davanti al Regno Unito con 3 per 1.000.
     

    Sistema

    Il sistema messo a punto da DataDot Technologies prevede la marchiatura di decine di componenti del veicolo (dalle parti del motore fino al telaio, ai cristalli e alle parti interne) per permetterne la tracciabilità e risalire al proprietario tramite il numero del telaio dell’auto registrato nel database globale della società. Questo database è a disposizione delle forze dell’ordine che, in caso di controllo o in caso di ritrovamento di mezzi rubati, possono identificare l’intestatario in maniera rapida, senza bisogno di contattare la centrale operativa e senza attendere la relativa risposta, Ma effettuando la procedura di lettura con un piccolo microscopio in dotazione alle volanti della polizia stradale. A causa della facilità con la quale si può risalire al proprietario, il valore sia del veicolo sia delle sue componenti diventano irrisori e svantaggiosi sul mercato illegale, rendendo pertanto antieconomico rubare una vettura marchiata DataDotDNA. “Il successo per il marchio Fiat in Italia – si legge in una nota stampa –  è dovuto alla stretta collaborazione tra la DataDot Italia con la Federperiti Gest che cura oltre la distribuzione capillare dei kit di marchiatura alla rete degli autoconcessionari Fiat, anche la formazione e le operazioni di back-office richieste per l’assistenza ai clienti finali e alla manutenzione del database italiano“.
     

    Come funziona

    Il funzionamento della marchiatura è basato su una tecnologia che prevede che, sulle componenti del veicolo, siano spruzzate e incollate delle microparticelle realizzate da una pellicola in poliestere di alta resistenza con un diametro di 1mm impossibili da rimuovere, che contengono tramite una incisione laser dei caratteri alfanumerici visibili solo tramite lente di ingrandimento speciale con un fattore di 100X. Dopo la marchiatura da parte di centri autorizzati e specializzati, avviene la registrazione via internet che permette all’utente di essere inserito nel database tramite il numero del telaio del suo veicolo, dando così la possibilità di controllo da parte delle Polizie di tutto il mondo. Nel dettaglio, il sistema DataDotDNA prevede che, sulle parti del veicolo, vengano incollati migliaia di piccoli “puntini” della grandezza di un granello di sabbia su ciascuno dei quali è riportato il codice che identifica la vettura. Vengono visti dal ladro (che tuttavia non li può leggere), fungendo quindi da deterrente.

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