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venerdì, 29 Marzo 2024
  • Quali saranno le prospettive dell’automotive (e dell’aftermarket )?

    Qualcuno ritiene che in un decennio o poco più l’industria automotive sperimenterà cambiamenti molto maggiori rispetto a quelli accaduti nei 50 anni precedenti. Fra queste proiezioni è interessante, quella pubblicata da Forbes all’inizio dell’anno e che riguarda soltanto 12 mesi proprio perché le tecnologie che stanno innervando l’automotive si muovono molto velocemente. Il 2017 si è chiuso con l’avanzata delle tecnologie che possiamo considerare acquisite come i veicoli elettrici, la guida autonoma e la digitalizzazione.

    Fantascienza e realtà

    automobileL’anno scorso hanno avuto interessanti sviluppi anche soluzioni più avveniristiche, quali i veicoli volanti personali, nuovi e rivoluzionari modelli di business e la tecnologia Blockchain, che potrebbe ad esempio mandare in pensione il libretto di manutenzione cartaceo. Forbes, per il 2018, ha previsto che le vendite dei veicoli leggeri per passeggeri (con tara fino a 3.5 tonnellate) raggiungerà il valore record di 100 milioni di unità. Saranno poi 3 i gruppi automobilistici (Volkswagen, l’alleanza Renault-Nissan-Mitsubishi e Toyota) che supereranno i 10 milioni di vendite annuali mentre l’India spodesterà la Germania e salirà al 4° posto nella classifica dei più grandi mercati globali.

    Scossa elettrica globale

    auto elettricaUn’altra tendenza prevista in crescita tumultuosa è quella dei veicoli elettrici: Forbes afferma che il diesel è il passato ed i veicoli elettrici saranno l’industria automobilistica di domani. La cattiva fama dopo il Dieselgate e le normative sulle emissioni sempre più stringenti hanno già iniziato a erodere lo share dei diesel, in calo evidente in Europa, Corea del Sud e India. Le case stanno correndo ai ripari: per esempio i nuovi motori PSA soddisfano gli stringenti test Euro 6.2, che prevedono anche le prove su strada RDE, ma questo potrebbe non essere sufficiente a invertire questa tendenza. Possiamo anticipare il parere di un professionista, che ci ha detto di non temere l’auto elettrica e autonoma, ma è comunque il caso di prepararsi a sperimentare nuovi modelli di business, compreso il retrofit elettrico.

    La colonnina che ricarica (anche l’attività?)

    Se le vendite delle elettriche hanno superato il milione per la prima volta nel 2017, per quest’anno si prevede di arrivare a 1,4 milioni di unità. Ovviamente in accelerazione gli investimenti per la produzione delle batterie, anche da parte dei costruttori, sulla falsariga di quanto fatto da Tesla quasi da subito. Il risultato è che i prezzi per kWh sono scesi sotto i 200 dollari e quest’anno verranno limati di un ulteriore 15-20 percento. Parallelamente anche la seconda vita delle batterie nello storage dell’energia esploderà e la crescita delle elettriche ‘trascinerà’ gli investimenti nelle infrastrutture correlate come le colonnine di ricarica. L’anno scorso, per esempio, Shell ha acquistato NewMotion, il più grande network di stazioni di ricarica in Europa. Perché non pensare ad un impegno in questo settore? Una colonnina non richiede certo lo spazio e gli investimenti di un distributore di carburante e si potrebbe inoltre riflettere anche sulle batterie usate: l’idea di un bazar potrebbe essere tutt’altro che peregrina.

    Autonome in vista!

    automobile high-techAll’altro grande tema immanente nell’automotive, la guida autonoma, Forbes dedica molto spazio, ritenendo che fra non molto diventerà mainstream. Un impulso importante è stato dato dalla disponibilità di computer così potenti e compatti, come gli NVIDIA scelti da da Daimler e Bosch per i loro taxi robot, da poter gestire l’Intelligenza Artificiale a bordo di un veicolo. Vedremo sempre più commistioni fra i costruttori tradizionali e le aziende Hi-Tech, siano esse consolidate come NVIDIA o giovani startup. I casi di Ford e Volkswagen che investono in Argo AI e Mobvoi sono destinati quindi a moltiplicarsi. I veicoli autonomi devono gestire moltissimi dati e questo aumenterà la diffusione dei bus di dati su rete Ethernet: l’aftermarket dovrà quindi assimilare sempre di più questa tecnologia. I molti sensori delle autonome sono in buona parte simili a quelli già in uso nei sistemi ADAS, un settore nel quale l’aftermarket sa già dire la sua per riparazione/taratura. Corollario della crescente autonomia delle automobili sarà poi la diffusione dei servizi di car-sharing e ride-sharing, con la previsione che lo sharing con le auto elettriche sarà in forte crescita. Il car sharing aziendale è appena nato (interessanti quindi le convenzioni con i gestori delle flotte) ma si prevede in crescita.

    Più voli e più bit per tutti

    automobile volanteIl 2017 ha fatto guadagnare alle macchine volanti molta attenzione, dato che, per esempio, Toyota ha acquisito la giapponese Cartivator, Geely ha comprato Terrafugia e Daimler ha investito in Volocopter. Si prevede che questo interesse continui nel 2018 e in seguito, con le società che investono per posizionarsi in questo mercato embrionale ma in rapida evoluzione.

     

     

    Arriveremo al ricambista che vende eliche e alettoni di ricambio?

    autoricambiUltima, non per importanza, è la digitalizzazione, che sta già rivoluzionando le vendite online e ha aperto la via alla monetizzazione dei dati e a nuovi modelli di business. Sappiamo che General Motors, Hyundai, Tesla, Mitsubishi e Jaguar Land Rover hanno iniziato a vendere auto online in certe aree, direttamente o via terze parti. Ford ha iniziato una partnership con Alibaba per vendere le sue auto online in Cina attraverso Tmall e il Fiat Store è su Amazon: la tendenza si rafforzerà ancora. La monetizzazione dei dati sarà sempre più un tema chiave: sappiamo del braccio di ferro fra i costruttori e FIGIEFA sulla questione dell’accesso ai dati delle automobili. I Big Data saranno sempre più importanti, anche per le assicurazioni basate sull’uso dell’auto. E quindi le auto connesse si diffonderanno rapidamente: una mutazione della quale l’aftermaket dovrà tener conto.

    Nicodemo Angì

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