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giovedì, 25 Aprile 2024
  • Meglio un’automobile nuova od una usata?

    Fabio, stamattina, ha deciso di comprare un’auto. Anche Roberto ha scelto di comprare un’auto. Fabio è entrato in un autosalone, ha scelto la sua auto nuova, Segmento B, in promozione. Visto il disordine legislativo sulle limitazioni al traffico, e nonostante l’aria che tira sul gasolio, ha scelto comunque una Turbodiesel. Tanto, pensa, chissà che diavolerie si inventeranno ancora per limitare l’utilizzo delle auto! Anche Roberto ha scelto una Turbodiesel. Lui però si è rivolto al mercato dell’usato. E addirittura il caso ha voluto che proprio il commerciante sotto casa sua avesse una Segmento B corrispondente a quella di Fabio, ma vecchia di due anni e mezzo con 60.000 Km. Certo, corrispondente per modo di dire: omologazione antiinquinamento, dispositivi, accessori e altro ancora nel frattempo sono cambiati tra la vecchia e la nuova versione dello stesso modello. Ma diciamo che le auto di Fabio e Roberto, perlomeno, si somigliano.

    Stessa cifra cash: anticipo per la nuova o saldo per l’usato?

    comprare autoFabio ha portato al venditore i documenti fiscali necessari all’accensione di un finanziamento: l’auto nuova che ha scelto costa quasi 17.000,00 euro e Fabio ne può anticipare la metà in contanti. Il resto diventerà parte di un piano rateale in 36 mesi + maxirata finale. Nelle rate viene compreso, oltre al pacchetto assicurativo, anche il piano di manutenzione ordinaria. Roberto, invece, i suoi 8.500,00 euro in contanti li spende in parte per saldare l’usato, parte per il passaggio, parte per la garanzia di due anni in luogo di quella offerta per soli 12 mesi. La Furto/Incendio, dice lui, non gli serve. Chi ruberebbe una Segmento B TurboDiesel con 60.000 Km, in fondo?

     

     

    Ciascuno di noi, nelle scelte di acquisto, fa quello a cui è più incline

    acquistare automobileFabio è convinto: da qualche tempo ha aderito ai Piani Rateali di cosiddetta “Sostituzione Programmata” e fino ad ora ne ha goduto (secondo lui) soprattutto i vantaggi. A scadenza, si è sempre presentato dalla Concessionaria di partenza, ha lasciato la vecchia auto è ne è ripartito con una nuova, ripetendo il piano finanziario. Al punto che nonostante l’ideale di fidelizzazione di questo tipo di soluzioni finanziarie, Fabio è rimasto fedele più al tipo di rateizzazione che al Marchio. Roberto è, al contrario, uomo di altri tempi. “Pochi, maledetti e subito” gli ripeteva ossessionato il nonno. Roberto sa a malapena cosa sia una Rata. Compra quello che può, quando può, e paga sempre in unica soluzione. A parte il Mutuo di casa.  Nella sua vita da automobilista Roberto ha quasi sempre comprato auto usate. Certo, con qualche disagio legato ai blocchi del traffico o alla difficoltà di manutenzione. Ma alla fine se l’è sempre cavata, e spesso l’auto se l’è venduta da solo.

     

    Pianificare acquisto, gestione e invecchiamento: un obbligo per tutti

    comprare un'automobileFabio sa che a meno di brutte sorprese, tra tre anni consegnerà la sua nuova Turbodiesel, e in quel momento deciderà cosa fare. Stavolta potrebbe addirittura scegliere di tenere quest’auto e non cambiarla per una nuova. Con quest’auto, in fondo, dovrebbe percorrere un poco meno dei soliti 30.000 Km, e dunque chi vivrà vedrà, come si dice spesso tra sè e sè. Roberto fondamentalmente con le sue auto si muove di solito con piani preventivi triennali. E’ un automobilista da circa 20.000/25.000 Km all’anno, anche perchè d’estate non si separa facilmente dalla sua vecchia e adorata moto. Così Roberto valuta in primis le condizioni dell’auto all’atto dell’acquisto. Tratta parecchio sul prezzo. Ed infine determina in anticipo e con buona approssimazione gli interventi ed i ripristini urgenti e necessari. Poi, una volta fatto l’iniziale esborso da meccanico o carrozziere dopo aver comprato l’auto, stabilisce ipoteticamente il tipo ed il costo di interventi successivi da svolgere (a data prestabilita ) sull’auto per conservarla correttamente.

     

    Cliente auto nuova od usata : davvero due mondi a parte ? Secondo la matematica, no

    manutenzione autoFabio dunque si prepara a coprire per 36 mesi il RID bancario costante che lo legherà alla finanziaria, e a portare l’auto in assistenza per i controlli ed i tagliandi obbligatori durante i primi tre anni .  Poi, in caso di mantenimento dell’auto, deciderà come saldare il debito residuo. Per il resto, gasolio e via per almeno 3 anni. Roberto dovrà avere una accortezza maggiore e il classico “orecchio” da esperto per captare segnali preoccupanti sullo stato di salute dell’auto. Anche la sua garanzia è legata a tagliandi obbligatori, ma Roberto è pratico di leggi e meccanica e cosa sempre come muoversi e quanto spendere. Alla fine di tre anni sia Fabio che Roberto avranno stabilito il loro personalissimo bilancio fatto di costi e benefici, attivi e passivi, vantaggi e svantaggi. Ciascuno dei due, alla fine, potrebbe avvalersi di un valore residuo (certo ben diverso per ciascuno) di rivendibilità della rispettiva auto.  E per entrambi, in caso di rivendita, verrà utile una semplice formuletta aritmetica come questa: Prezzo di Acquisto + Oneri finanziari o di Manutenzione) – Valore di Rivendita. Oppure, in caso di mantenimento, entrambi potrebbero dover programmare oneri supplementari per conservazione e ripristino della loro auto. Sempre che sia questa la decisione che riterranno più opportuna. Perché una scelta non si può confinare esclusivamente dietro formule matematiche.

     

    Cosa è meglio in caso di acquisto? Dipende da quale profilo hai tu!

    Una cosa è sicura: per nessuno dei due si potrebbe oggettivamente definire un punto di vantaggio sull’altro. Così come, nel mercato auto, per nessuno si può definire a priori un modello ottimale di comportamento e decisione per l’acquisto di un’auto. Piuttosto, l’evoluzione in corso del settore e la crisi appena alle spalle ci ha fatto tornare ben presente che l’auto nel suo complesso non è solo una dimensione emotiva ma anche e soprattutto un investimento.  E sulla base di questa considerazione da tempo l’automobilista ha di fatto superato parecchi dei trend e dei must che imperavano fino all’inizio del “Crack Lehman”.  Oggi si torna a parlare più di value for money che di brand; si tornano a valutare con attenzione i costi di gestione dell’auto anziché inseguire strenuamente i valori residui e di rivendita. Oggi, soprattutto, il mercato auto globale nelle sue diverse potenziali evoluzioni (Merger&Acquisition, nuove tecnologie, nuovi competitors orientali) porta l’automobilista a poter esercitare una molteplicità di scelte tra loro anche eterogenee, sulla base tuttavia di un unico presupposto fondamentale. L’automobilista consumatore, nonostante tutto, è tornato al centro del processo di business. E’ di nuovo lui adesso ad avere il potere.

     

    Riccardo Bellumori

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