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venerdì, 29 Marzo 2024
  • Meglio l’ecobonus su ibride, il kit retrofit o trasformare a gas l’auto?

    Sono sicuro che il titolo di questo articolo vi farà sobbalzare: come è possibile, vi chiederete,  mettere a paragone una soluzione “radicale” come quella di scegliere una vettura ibrida o “full electric” nuova ed avveniristica (con i relativi costi di acquisto e gestione) con la scelta di “aggiornare” la propria auto anche di pochi anni con un impianto GPL o in alternativa quella di comprare una buona offerta a benzina (nuova, Km Zero, etc..) e trasformarla? Mi sono posto io stesso al centro di questo scenario determinando le poche e concrete considerazioni per le quali un confronto del genere può avere un senso razionale. E, se vogliamo, al centro di queste mie considerazioni c’è la volontà di riposizionare al centro delle potenziali scelte degli automobilisti una domanda chiave: “Caro cliente, cosa è meglio per te?”.

    L’automobile, quale e come, rimane una scelta personale

    parco autoQuando è stata l’ultima volta in cui avete scelto la vostra nuova auto al netto di: ecoincentivi, normative “euro…”, limitazioni al traffico, vincoli ambientali e legislativi, proposte finanziarie, valori garantiti di riacquisto e così via? Deve esserne passato di tempo. Ed in mezzo a questo arco di tempo una sola soluzione si è dimostrata “evergreen” con ritorni di fiamma periodici in grado di movimentare volumi di mercato non indifferente. Questa soluzione è l’implementazione a gas della propria auto. Dalla installazione aftermarket del passato pensata soprattutto per contrastare il caro benzina, ai boom di vendite “primo impianto” dalla seconda metà degli anni 2000 dovuti sia al caro petroli sia alle prime forti strette ecologiste delle amministrazioni nazionali e locali. E a contorno della offerta commerciale definita da esigenze ambientali ed energetiche, si è sviluppata contemporaneamente un profilo tecnologico e sportivo della alimentazione a gas in grado di costruire per i motori alimentati da GPL o Metano una immagine a forte valore prestazionale. Non dimentichiamo che abbiamo da poco superato il 25° anniversario di quella straordinaria prestazione in cui a Nardò una Bugatti EB 110 alimentata a metano ottenne diversi record mondiali di velocità.

    Rivoluzione elettrica: qualcosa si muove

    auto elettricaPoche cose possono accumunare i titolari di auto elettriche/ibride da chi guida auto a gas: l’attenzione all’ambiente, la ricerca del risparmio e probabilmente anche il piacere di sentirsi al passo con l’evoluzione tecnologica di settore. Per tutto il resto (utilizzabilità, strutture di rifornimento, manutenzione e valori prevedibili di rivendita) difficile negare che esiste uno storico molto più individuabile nell’alimentazione a gas e per le vetture ibride che non nella mobilità elettrica, dove tuttavia si sta assistendo negli ultimi due anni ad una accelerazione dei piani industriali di diversi Costruttori. Anche sulle infrastrutture di ricarica e sulle reti di assistenza, sino ad ora due dei punti oscuri nella definizione di acquisto di auto elettriche, l’evoluzione delle soluzioni potenziali sta subendo positive accelerazioni (come anche accennato qui) in grado di offrire maggiore sicurezza al potenziale acquirente. Tutto quanto sin qui descritto, evidentemente, non vuole definire una classifica ideale di preferenza in base alla quale determinare la propria scelta di acquisto. Ma vuole solo riportare in campo quella chiarezza e semplicità che da un po’ di tempo mi sembra smarrita nelle dinamiche commerciali di Case e Dealers e nelle motivazioni di acquisto di molti potenziali acquirenti. In particolare mi sembra di poter definire questo con la constatazione che il mercato italiano è tra quelli europei di riferimento quello più condizionato da oscillazioni drastiche in discesa e salita da più anni a questa parte. Ecco perché io vorrei catalizzare l’attenzione dell’automobilista non tanto su incentivi, sconti, miti e leggende del mercato auto. Ma fondamentalmente sulla risposta che ciascuno deve dare sulla domanda di prima : “Caro cliente, cosa è meglio per te?”.

    La scegli solo per l’incentivo? Oppure…?

    automobileIncentivi ovvero “EcoBonus” ideati dal Governo a pieno regime per acquistare una vettura elettrica od ibrida, e dall’altro lato (alla data attuale) una minore o quasi nulla offerta di incentivi alla installazione di impianti a gas su auto convenzionali. Infine un dispositivo, quasi ancora sconosciuto, sulla installazione di Kit “Retrofit” elettrici.  Insomma, di iniziative incentivanti sul mercato se ne trovano (o se ne sono trovate nel recente passato) sia a livello nazionale che locale. Ecco perché non si può negare che la scelta potenziale del cliente attualmente può estendersi a diverse azioni, delle quali per semplicità esemplificativa ne suggerisco 3, quasi tipo “benchmark” (sottolineo: da questo confronto rimane fuori la soluzione più ovvia, quella di acquistare una nuova auto a aas primo impianto) :

    1. Acquistare una media e generica auto ibrida con un prezzo di acquisto e con limiti di emissione entro i limiti sopra i quali non si può concorrere all’ecobonus ed avere un incentivo (indicativo) di 2.500 euro. Significa in sostanza sborsare una cifra di acquisto importante, ma scontare 2.500,00 sulla futura rivendita potendo avere in cambio una auto di ultima generazione, rivendibilissima e probabilmente dai bassi consumi;
    2. Acquistare una “Km. Zero” a benzina, pagandola presumibilmente un 15 per cento in meno della corrispondente versione nuova, montandovi un impianto a gas in aftermarket senza, presumibilmente, poter fruire al momento di incentivi pubblici per il montaggio. Questa soluzione, oltrechè garantire la circolazione durante i blocchi del traffico, potrebbe comunque garantire un buon risultato di rivendita ed un risparmio di carburante;
    3. Acquistare una usata, sia benzina che diesel, e fruire dell’incentivo per l’installazione del Kit “retrofit” di cui abbiamo già parlato? Fra non molto, faremo un confronto analitico e dettagliato sulle tre scelte proposte.

     

    Riccardo Bellumori

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