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venerdì, 29 Marzo 2024
  • Le automobili cambieranno… e l’aftermarket pure!

    Gli scenari globali sono perturbati e interessanti, dato che modelli di mobilità alternativi e nuove tecnologie si diffonderanno rapidamente: car sharing, guida autonoma, elettrificazione di tutti i tipi, comprese le soluzioni a Fuel Cell e la mild hybrid a 48 volt usata, per esempio, nella nuova motorizzazione 2.0 TFSI delle Audi A4 e A5. Si tratta di mutamenti che avranno risonanza globale e che interesseranno anche il mondo dell’aftermarket più di quanto non stiano già facendo, qui e oggi.

    e quindi i rivestimenti interni dovranno evolvere per assorbire maggiormente i rumori esterni, che diventeranno preponderanti rispetto a quelli del powertrain elettrico

     

    Sistemi nuovi, lavori diversi

    Pensate agli ADAS, quegli Advanced Driver Assistance Systems ormai diffusi anche fra le auto compatte: sono un importante fattore di sicurezza ma essi hanno introdotto componenti e procedure nuovi. Pensiamo alla frenata automatica d’emergenza: per funzionare ha bisogno di almeno una videocamera e un radar e richiede tarature dedicate che, fino a poco tempo fa, semplicemente non esistevano. La situazione appare, per l’aftermarket, come la classica medaglia a 2 facce: questi sistemi hanno bisogno di riparazioni e tarature. Quindi possono generare ulteriore lavoro ma la disponibilità di ricambi non appare, ad oggi, molto agevole, come evidenziato nell’intervista ad un ricambista calabrese. Nomi noti come Texa ed Hella, che ha recentemente rilasciato tutto quel che occorre per tarare gli ADAS, hanno comunque soluzioni per mettere i riparatori indipendenti in condizione di operare su questi sistemi. La domanda è: vale la pena di investire tempo e denaro in attrezzature e formazione? In altre parole, gli scenari del settore indicano la necessità di adeguarsi, magari consorziandosi per ottenere ricambi altrimenti difficili da reperire (utili suggerimenti vengono dall’intervista: Ricambista tu vivrai!)? Una risposta può venire dallo studio “Global Automotive Supplier Study 2018”, preparato dalle società di consulenza Lazard e Roland Berger.

     

    “Leggiamo” le auto del futuro

    Auto del futuroI supplier sono i fornitori di componenti e guardare alle ‘loro’ prospettive permette di conoscere la struttura delle auto che verranno e quindi quali saranno le loro esigenze manutentive/riparative. Il lavoro è piuttosto lungo ma è possibile estrarre informazioni essenziali, ad esempio quale sarà il settore che vedrà i mutamenti più rilevanti? La lotta alle emissioni porterà anche a sistemi di riduzione dell’inquinamento più sofisticati e ci sarà un aumento dei componenti e quindi dei ricambi e della manutenzione di questi impianti. Veniamo poi a sapere che i maggiori mutamenti interesseranno i sistemi di trazione che vedranno le auto elettriche molto semplificate nella meccanica (motori compatti e longevi, trasmissioni prive di cambio) ma dotati di batterie molto grandi. Le ibride plug-in, che si stanno diffondendo velocemente (in Italia nel 2017 hanno raddoppiato il loro numero rispetto all’anno prima) hanno questi elementi con una batteria più piccola, ma mantengono un powertrain abbastanza classico. Questo porterà, in generale, ad una maggiore silenziosità (se si guida in maniera opportuna un’ibrida plug-in riesce a non accendere il motore a scoppio per un’ora e più in città) e quindi i rivestimenti interni dovranno evolvere per assorbire maggiormente i rumori esterni, che diventeranno preponderanti rispetto a quelli del powertrain elettrico.

     

    Nuovi componenti

    Componenti elettrici autoAnche i sistemi di carica saranno nuovi rispetto alle auto convenzionali, così come i componenti dell’impianto di raffreddamento delle batterie e gli assali elettrici: La Mini Countryman Plug-in e la Peugeot 508 RXH, per esempio, ottengono la trazione integrale con un motore elettrico che azione le ruote posteriori tramite differenziale e semiassi. Previsti in ascesa sia i sistemi ADAS sia sospensioni, freni e sterzo di tipo ‘attivo’, una diretta conseguenza del crescente grado di automazione della guida. Faranno quindi sempre di più parte dei veicoli, oltre ai già citati radar e videocamere, anche componenti come i LiDAR, delle specie di radar a luce laser. Nelle auto con motore a scoppio aumenterà anche la diffusione dei cambi automatici, praticamente obbligatori se c’è un sistema di Cruise Control adattivo. Veicoli capaci di muoversi da soli potrebbero veder mutare anche i loro rivestimenti esterni, che potrebbero trasmettere ‘messaggi’ agli altri utenti della strada, come l’essere in modalità driverless e l’intenzione di fermarsi per far attraversare la strada i pedoni.

     

    L’impero dei display

    Auto senza specchiettiIn via di estinzione, poi, anche gli specchietti retrovisori, sostituiti da videocamere e display, e probabilmente le serrature, rimpiazzate dai cellulari con App dedicate. Anche manopole e pulsanti vari sembrano destinati a ‘rarefarsi’ e non soltanto perché sostituiti dai display touch ma anche per l’arrivo di pannelli e rivestimenti che sono anche sistemi di comando implementati con superfici touch. Il design dell’abitacolo cambierà nei veicoli autonomi e potrebbero arrivare molti Head-Up Display e applicazioni di realtà aumentata. La superiore compattezza dei powertrain elettrici permetterà anche una maggiore libertà nel design e imporrà un alleggerimento generale, per non limitare l’autonomia: arriveranno quindi nuovi materiali e l’uso dell’acciaio diminuirà, rimanendo per lo più nelle parti strutturali. Una valanga di novità, quindi, e anche se gli orizzonti temporali sono incerti, le tendenze sembrano consolidate: occorre perciò prepararsi!

    Nicodemo Angì

     

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