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mercoledì, 24 Aprile 2024
  • Il futuro dell’autoriparazione è in pericolo!

    Potrebbe essere una delle 5 industrie a rischio estinzione. Parliamo del mondo dell’autoriparazione: anello della filiera dell’aftermarket automobilistico. A lanciare l’allarme è un articolo del Financial Times (‘Five industries under threat from technology’) che cala la lente previsionale sui comparti produttivi che potrebbero essere minacciati dall’evoluzione della tecnologia. Il riferimento è, in sostanza, all’innovazione sempre più diffusa e dominante che apre la strada ad industry 4.0: la quarta rivoluzione industriale che impatta anche nel mondo automotive e dunque anche in quello del post vendita. Secondo la nota testata economica, la vita lavorativa dei meccanici, insieme alle agenzie di viaggio tradizionali, i produttori e i distributori di piccoli componenti (come gli autoricambi), le compagine assicurative e i consulenti finanziari, potrebbe essere in forte pericolo. Mentre ci interroghiamo su quali fattori si orienti la preferenza di un’automobilista allorquando deve ricoverare la sua vettura in officina, sappiamo, altresì, bene che l’universo dell’autoriparazione (ben radicato in Italia) richiede nuove sfide e competenze negli interventi di manutenzione e riparazione. Ma il pericolo dov’è? Ne dà un’interessante risposta un articolo di Daniele Rozzoni su KeRete. Oltre all’auto connessa, è l’elettrico il veicolo che sarà maggiormente presente nella mobilità di oggi e del domani. “E gli automobilisti – sottolinea Rozzoni – che acquisteranno progressivamente i veicoli elettrici si accorgeranno presto di un ulteriore grande vantaggio: sotto il cofano c’è un motore costituito da pochissimi componenti che per di più quasi non sono soggetti a usura. Ne consegue che la manutenzione necessaria per questi motori è estremamente contenuta”. Pertanto, nel momento in cui circoleranno su strada solo auto alimentate a batterie il numero di autofficine potrebbe ridursi notevolmente. Ma nulla è perduto.  Un futuro per l’autoriparazione c’è ancora. Basta organizzarsi bene. Quattro i consigli che dà Rozzoni, fondatore e presidente di KeRete (specializzata in servizi di web marketing per il settore autoriparativo). Innanzitutto:  assicurare un servizio esaustivo investendo in tecnologia e formazione per aumentare la qualità e l’efficienza dei suoi processi. “Dovrà poi garantire – continua – operatività 7 giorni su 7, con orari di servizio estesi (le auto in sharing e a guida autonoma di giorno lavorano, solo la notte possono fermarsi per un pit-stop senza perdere denaro)”. Importantissimo è, poi, la customer care: “i proprietari dei veicoli, costruttori, noleggiatori, aziende tecnologiche misureranno nel dettaglio – sottolinea –  ogni aspetto dell’intervento: ad esempio cosa è stato fatto e cosa no, quali ricambi sono stati montati, quanto è durato l’intervento, quanto sono state rispettate le tempistiche”. Senza dimenticare il fattore trasparenza. “Non un optional attraverso cui distinguersi, ma un prerequisito per poter restare sul mercato” avverte Rozzoni. Stef.Belf.

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