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giovedì, 28 Marzo 2024
  • Il futuro dell’aftermarket secondo Giorgio Boiani

    Giorgio Boiani Car sharing, auto connesse e nuovi modelli di mobilità: di questo e molto altro si è parlato alla Future Mobility Week che si è svolta a Torino. Fra gli oratori c’era anche Giorgio Boiani (nella foto), vicepresidente di AsConAuto, che ha gentilmente concesso un’intervista per Inforicambi.

    Situazione incerta

    Durante la sessione sono emerse diverse aree d’incertezza nell’aftermarket, una delle quali è rappresentata dai grandi cambiamenti che interessano l’automotive. Abbiamo quindi chiesto a Boiani della questione della preparazione delle reti, ufficiali e non, riguardo i nuovi sistemi come gli ADAS. Questi ausili alla guida sono già molto diffusi anche fra le citycar e sono quindi una sfida per i riparatori. Le questione, secondo il nostro interlocutore, si inquadra in uno scenario che ha diversi elementi d’incertezza dati dall’affacciarsi di nuovi servizi, come il car sharing, e nuove tecnologie quali la trazione elettrica e la guida autonoma. Gli operatori del settore dovranno capire cosa vendere e quali ricambi trattare in un quadro che sicuramente evolve ma non si sa bene in quale direzione. Questo genera incertezza non aiuta una programmazione a medio lungo termine; d’altro canto ha però il fascino di una sfida che deve essere vinta. Per quanto riguarda i sistemi di assistenza alla guida si può dire che i Concessionari, che sono i soci di AsConAuto, formano in maniera costante i loro addetti che quindi sono in grado di operare sugli ADAS e non hanno problemi a reperire i relativi ricambi. I clienti del Consorzio, i meccatronici indipendenti, sanno già (lo dice il loro nome) che oggi occorrono conoscenze anche nell’elettronica e che occorre saper usare chiavi inglesi e tester per le diagnosi con la stessa competenza.

    Competenze multiple e formazione

    formazione professionaleÈ chiaro che i meccatronici ‘millennials‘ saranno agevolati in questi processi mentre le generazioni di età media dovranno integrare, se già non l’hanno fatto, le loro conoscenze; il riparatore ultra-cinquantenne avrà probabilmente qualche difficoltà in più ad adeguarsi. Per fortuna non mancano realtà fondate negli anni ’70 che hanno saputo seguire l’evoluzione tecnologica come l’Officina Agostino. Al proposito AsConAuto sarà sicuramente al fianco di questi lavoratori: anche se il Consorzio nasce per aiutare i Concessionari a vendere ricambi originali, vero cuore pulsante delle automobili, la sua attività l’ha portato ad assistere più di 20.000 aziende. Giorgio Boiani ci ha detto che AsConAuto sente il ‘dovere’ non soltanto di sostenere queste realtà ma anche, per così dire, di proteggerle dagli avvenimenti che non dipendono dalla nostra volontà. Il Consorzio studia per cercare di prevedere gli scenari futuri per poter poi indirizzare sia le aziende esistenti sia quelle che stanno per nascere.In effetti nel sito di del Consorzio, alla voce ‘Cosa facciamo‘ si può leggere “L’erogazione di Servizi è centrale nell’attività di AsConAuto: promozione delle campagne ricambi, stipula di accordi e convenzioni con imprese leader di mercato, consulenza e formazione verso i magazzini delle concessionarie e attività di formazione sulla Rete. Il tutto supportato da attività di comunicazione e informazione costanti e capillari”. Ultimo, ma non certo per importanza, è il tema della lotta alla contraffazione.

    Lotta ai falsi

    lotta alla contraffazioneAlla domanda se AsConAuto si senta un po’ sola nella lotta ai ricambi falsificati, Boinani ha risposto che sono forse le Istituzioni a sentirsi tali. Un esempio è il SIAC, il Sistema Informativo Anti-Contraffazione, che sta facendo un grande lavoro nella prevenzione e repressione del mercato dei ricambi falsi. In realtà è questo speciale nucleo anti-contraffazione a sentirsi isolato perché incontra delle difficoltà ad associare le Aziende. Il SIAC è un progetto co-finanziato dalla Commissione Europea ed affidato dal Ministero dell’Interno alla Guardia di Finanza. Alcune realtà si sentono così messe sotto controllo e non si rendono conto che il SIAC è un grandissimo alleato delle Aziende sane, vedi l’esempio di Ufi Filters, nella lotta a questo fenomeno così dannoso per la sicurezza e la credibilità di un comparto molto importante per l’economia italiana. L’alleanza con il SIAC, che deve coinvolgere anche i Produttori, è necessaria per lottare contro i ricambi contraffatti e regolamentare Internet, che oggi accetta tutti ma che dovrà, per il bene di tutto il settore, accogliere soltanto le realtà trasparenti ed in grado di operare in piena legalità e senza zone d’ombra.

    Nicodemo Angì

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