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venerdì, 29 Marzo 2024
  • Componentistica auto: oggi l’export vale 10 miliardi di euro

    Cresce il mercato dell’auto nuova e di conseguenza anche quello della componentistica. Un settore che mostra una significativa propensione all’export, giocando un ruolo di primo piano nell’economia nazionale “La filiera della componentistica – afferma Giuseppe Barile, presidente del Gruppo Componenti Anfia è riconosciuta in tutto il mondo per la capacità di innovare costantemente e di soddisfare i requisiti degli OEM a livello internazionale. Gli ultimi dati relativi alle esportazioni confermano questo know-how tecnologico sia nei processi che nei prodotti”. Secondo l’ultimo report dell’Associazione Nazionale della Filiera dell’Industria Automobilistica, nei primi 6 mesi dell’anno l’export dei produttori nostrani di componenti per autovetture ha raggiunto la quota  10,4 miliardi di euro. Una performance che rappresenta il  5 per cento di tutto l’export italiano.

     

    Dove si esporta di più

    In pole c’è la Germania con oltre 2 miliardi di Euro (-0,6%) e una quota del 19,5 per cento sul totale. Seguono Francia (11,5% di quota), Spagna (8,4%), Polonia (7%), UK (7%). Le nopstre aziende italiane esportano verso l'area NAFTA componenti per un valore di 772 milioni di euro, in calo del 26 per cento, con un saldo attivo di 330 milioni di euro (506 nel primo semestre 2015). Il primo mercato asiatico è, invece,  il Giappone:  terzo mercato Extra UE dopo USA e Brasile  che, con 174 milioni di Euro esportati, in crescita del 18 per cento rispetto a gennaio-giugno 2015 e un saldo positivo di 60 milioni, supera la Cina (157 milioni di Euro esportati, in rialzo del 5,3%, con un saldo negativo di 397 milioni).

     

     

    I prodotti che trainano l’export

    In cima ci sono le parti meccaniche (incluso accessori, vetri) che totalizzano il 65,9 per cento del valore dell'export con 6,8 miliardi di euro (+1,8% rispetto al 1°semestre 2015) e un saldo attivo di 2,8 miliardi (2,9 miliardi a gennaio-giugno 2015). Segue il comparto dei motori che incide per il 19,2 per centi sul totale esportato della componentistica, con un saldo attivo di 592 milioni di euro. Poi il settore dei componenti elettrici e affini che vale l’8,9 per centi dell’export: pari a 921 milioni di euro. Ma che presenta un saldo negativo, così come pneumatici, camere d’aria e pezzi di gomma, nonché apparecchi riproduttori del suono.

     

     

     

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