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venerdì, 26 Aprile 2024
  • Autoricambi, Amazon non sei una minaccia

    Amazon e ricambi autoLa tradizionale vendita di autoricambi sarà dura a morire. Avrà ancora una sua longevità. Almeno quella statunitense che può dormire sonni tranquilli. Lì dove il web sembra essere  un esercito imbattibile nelle dinamiche di spesa che muovono il consumer americano, c’è un settore che vive e si nutre ancora della vendita offline. Parliamo dei negozi di ricambi d’auto. Per un sondaggio di Morgan Stanley Research su un campione di investitori, pubblicato di recente su Business Insider Italia, Amazon non rappresenterebbe una grave minaccia per gli shop di settore a stelle e strisce. Il motivo? Ce ne sono due.  Amazon – si legge nell’articolo di Mark Matousekè in grado di consegnare pezzi di ricambio velocemente e a prezzi abbordabili, ma non può vantare i rapporti con le concessionarie di cui godono catene come AutoZone negli Stati Uniti”. L’altro risiede ancora nel ruolo consulenziale che nasce e si esplica dietro le quinte. In pratica al bancone dei ricambi. "Gli acquirenti di questi pezzi preferiscono – si evidenzia nel prosieguo – le competenze specializzate dei rivenditori dedicati, che Amazon non può eguagliare”. Visto l’imponente business che muove il colosso di Seattle sembrava quasi un gioco facile, quello del gigante schiacciare la formica di turno. Invece il negozio fisico rimane al centro della strategia di vendita: omnicanale senza dubbio, ma con un cuore vivo che pulsa ancora all’interno di un punto vendita. Questo accade oltreoceano. E in Europa e soprattutto in Italia cosa succede? Anche qui si replica la storia di Davide contro Golia? Nella dinamica imperante del web, a cui non bisogna di certo sottrarsi, crediamo che il negozio di ricambi sia ancora l’agorà dove fermarsi, parlare, ascoltare e poi decidere cosa scegliere. Il terreno di demarcazione lo fa il ricambista se sa essere un bravo ed onesto consulente.

    Stefano Belfiore

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