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venerdì, 29 Marzo 2024
  • Incentivo rottamazione, 2.000 euro per le auto fino a Euro 4

    L’incentivo rottamazione rientra nella nuova politica nazionale.

    Il nuovo Governo, infatti, ha dichiarato le sua volontà di imprimere una svolta ‘verde’ alla sua azione e l’ipotesi di incentivo rottamazione va in questo senso. Ma in cosa consiste questo incentivo? Diciamo subito che in questo caso non si tratta di una somma che si sconta sull’acquisto di un’automobile nuova. Ricordiamo che questa iniziativa si cumula con l’Ecobonus (attualmente sono disponibili circa 33 milioni) e con incentivi regionali e sconti delle Case. Ma è meglio l’Ecobonus, il retrofit elettrico o la trasformazione a gas? Questo incentivo rottamazione è però diverso, dato che consiste in un bonus fiscale da 2 mila euro per i cittadini che risiedono nelle città metropolitane inquinate e quindi soggette alla procedura di infrazione che la Comunità Europea ci ha comminato.

     

    In favore della mobilità sostenibile

    rottamazione autoL’incentivo rottamazione è usufruibile, anche dai familiari conviventi, da chi rottama autovetture fino all’omologazione Euro 4 sotto forma di credito d’imposta utilizzabile entro i successivi cinque anni. Quali sono le spese che possono essere compensate con questo incentivo rottamazione? Si tratta di servizi di mobilità sostenibile come il trasporto pubblico locale e lo sharing implementato con veicoli elettrici o comunque a zero emissioni locali. Queste norme valgono per i privati ma possono usufruirne anche i titolari di licenze di trasporto pubblico di piazza e agli autotrasportatori operanti nelle città metropolitane. Essi ne hanno diritto “per la sostituzione del veicolo rottamato con veicoli ibridi o elettrici o ad emissioni ridotte” e questo vale per ogni veicolo ne abbia diritto. Ricordiamo che in precedenza il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti aveva stanziato 25 milioni per far ripartire l’autotrasporto. Anche quel provvedimento aveva destinato risorse per l’acquisto di veicoli ad alimentazione alternativa e per la rottamazione con il contestuale acquisto di veicoli nuovi Euro 6.

    I professionisti del trasporto

    rottamazione camionRimanendo nell’ambito professionale notiamo che il testo prevede incentivi per il trasporto a domicilio di prodotti commerciali. Leggiamo infatti che si accorda un credito di imposta “agli esercenti attività imprenditoriale che svolgono direttamente o per tramite di soggetti terzi il servizio di trasporto a domicilio per la vendita di prodotti non destinati all’esercizio dell’attività economica o professionale“. Esso è “pari allo sconto praticato al consumatore, fino al 20 per cento del costo del servizio, fino a un importo massimo di 5.000 euro ad esercente, nel limite complessivo di 10 milioni di euro per ciascuno degli anni 2020, 2021 e 2022“. Notiamo poi che il costo del servizio “è fiscalmente detraibile dal consumatore al 100%” e questo per disincentivare l’uso dei veicoli privati.

     

     

    Un disegno integrato

    trasporto scolasticoLa bozza del decreto “per il contrasto dei cambiamenti climatici e la promozione dell’economia verde” riporta anche le condizioni per la revoca del bonus. Si perde il diritto all’incentivo rottamazione se il beneficiario, o un familiare convivente, “provveda all’acquisto, al leasing o al noleggio a lungo termine di un’autovettura non a basse emissioni entro i due anni successivi“. Questo incentivo rottamazione fa parte di un piano complessivo che pensa anche al trasporto scolastico. Si legge infatti che “è istituito un fondo in favore del servizio di scuola bus a ridotte emissioni per le scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado, comunali e statali ricadenti nell’ambito delle città metropolitane che sforano i limiti di smog“. Le famiglie che scelgono il bus sostenibile possono avere detrazioni sulle spese fino a 250 euro.

     

    Contro gli incentivi ‘grigi’

    Nel Decreto Ambiente ci sono agevolazioni per la vendita di prodotti sfusi allo scopo di ridurre gli imballaggi non riutilizzabili. Lo sconto del 20% sarà a vantaggio dei consumatori mentre i venditori avranno un credito d’imposta. Questa proposta contiene anche una sorta di spending review dei sussidi che possono recare danni all’ambiente. Essi verranno gradualmente annullati entro il 2040 ma già per il 2020 si avrà una riduzione “pari almeno al 10%“. Si tratta di ben 513 agevolazioni di vario tipo che, secondo il ministro Costa, hanno pesato sul bilancio dello Stato per 19,3 miliardi di euro nel 2017. il loro azzeramento andrà considerato molto bene, dato che comprende anche agevolazioni sui carburanti per gli agricoltori e i trasportatori, come il rimborso delle accise sul gasolio. In effetti CNA Fita ha emanato, già il 23 settembre, un comunicato che critica l’eliminazione delle agevolazioni senza una parallela azione sulle accise che “prevedono ancora componenti accessorie come il finanziamento della guerra d’Etiopia del 1935 e la crisi di Suez del 1956“. CNA Fita lamenta inoltre la mancata costituzione del promesso fondo di 100 milioni finalizzato proprio al miglioramento del parco.

    Nicodemo Angì

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