22.4 C
Napoli
venerdì, 29 Marzo 2024
  • Cercasi meccatronici disperatamente

    ‘I Still Haven't Found What I'm Looking For’ (Non ho ancora trovato quello che sto cercando). Verrebbe da dire citando una celebre canzone degli U2. Accade nel mondo del lavoro che domanda e offerta non si incrociano. La storia riguarda il settore della riparazione heavy duty dove si è da tempo alla ricerca ‘disperata’ di 6 operai specializzati per ampliare l’organico lavorativo. Per l’esattezza 6 meccanici o meccatronici. Ma da più di un anno non se ne trovano. E i posti di lavoro diventano allora vacanti. Può capitare anche questo oggi. Della figura del meccatronico (professionalità che dal prossimo 5 gennaio sarà obbligatoria in officina), che ‘attirerebbe’ poco i nostri giovani come sbocco occupazionale, ne abbiamo parlato di recente, raccontando della bassa partecipazione ad un corso post diploma presso l' “Its Meccatronico” di Legnago (in provincia di Verona).  Ovviamente una rondine non fa certo primavera. Ma adesso si  aggiunge un altro ‘caso’. Succede che da oltre un anno la Sandonauto di San Donà di Piave, officina specializzata dal lontano 1978 nell'assistenza, manutenzione, riparazione di flotte, veicoli commerciali e veicoli industriali, è alla ricerca di operai specializzati: come detto meccanici o meccatronici. Ma non se ne trovano, almeno al momento, di ragazzi italiani volenterosi a cimentarsi in questa avventura. “Purtroppo i nostri giovani di adesso – dice il titolare Federico Rorato, ai microfoni di Antennatre – ci chiedono gli orari, lo stipendio quando credo sia l’ultima cosa chiedere”. Ed è qui che sorge, però, spontanea una domanda: sarebbe interessante capire la tipologia di prestazione richiesta e il compenso ad essa correlata. Così da comprendere meglio se dietro c’è una mancanza di volontà e di abnegazione da parte nei nostri ragazzi oppure se, di contro, l’attività richiede una mole di lavoro non direttamente proporzionale al corrispettivo economico. Torniamo, però, alla cronaca dei fatti. Postato in questi giorni sulla brandpage di Facebook della Sandonauto che annovera altre due sedi a Portogruaro e a Mestre, l’annuncio se non  ‘piace’ ai meccatronici di casa nostra, attira le attenzioni dei migranti. Proprio di questi giorni la notizia di un profugo afgano, con alle spalle un’esperienza in officina, che ha inoltrato la sua candidatura per il posto di lavoro.   “La cooperativa che segue i migranti a San Donà – annuncia all’emittente televisiva del Trivento Federico che insieme al padre Walter gestisce l’impresa  – ci ha girato un curriculum di un ragazzo che ha avuto un’esperienza di nove anni nel suo Paese d’origine che probabilmente nei prossimi giorni verrà da noi a fare un colloquio”. In cantiere, c’è anche l’ipotesi di creare un link con la scuola per avvicinare gli studenti al mestiere del meccatronico. Da qui la proposta della Sandonauto di collaborare con l’Istituto Scapa-Mattei di San Stino: potenziale partnership funzionale a creare un virtuoso ponte scuola-lavoro.

    Stefano Belfiore

    ARTICOLI CORRELATI

    Ultime notizie