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giovedì, 28 Marzo 2024
  • Sconti su assicurazioni ed agevolazioni su carburanti per auto sicure ed ecofriendly

    DI STEFANO BELFIORE

     

    Auto più sicure ed ecologiche. Di questo ha bisogno il mercato nazionale. Parola di Andrea Fiorello (nella foto), giornalista automotive ed appassionato di motori ed economia.  Classe 1985, laureato in Giurisprudenza, salentino di nascita e torinese d'adozione, Fiorello (che ha iniziato la sua carriera professionale nel 2009 ad Autoappassionati, scrivendo oggi di automobili per Il Post, Carblogger.it ed Automotive News Europe) immagina realizzabile un parco vetture affidabili ed ecofriendly. La soluzione sta “negli sconti – evidenzia – sulle assicurazioni per le auto nuove dotate di dispositivi di sicurezza all'avanguardia  e nelle agevolazioni su bollo e carburanti per chi immatricola auto a basso impatto ambientale”.

     

    Secondo l’ultimo report dell’Anfia, a novembre il mercato italiano dell’auto segna un trend in crescita nelle immatricolazioni rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. A suo avviso, ci sono tutti gli elementi per confermare una previsione di chiusura d’anno positiva?

     

    Il 2014 si chiuderà, secondo le stime, a circa 1,35 milioni d'immatricolazioni con un più 4,5 per cento su base annua. L'incremento rispetto all'anno scorso è oggettivo, ma commentare positivamente questo dato non è un'immediata conseguenza. Lasciando da parte gli anni 2006 e 2007, in cui le immatricolazioni italiane hanno raggiunto i 2,5 milioni di auto grazie a una combinazione di circostanze straordinarie che non si ripeteranno, un mercato italiano "in salute" dovrebbe contare su circa due milioni d'immatricolazioni l'anno. Oggi siamo ben lontani da numeri del genere e non è detto che torneremo mai ai livelli pre-crisi, perché negli ultimi anni le condizioni del sistema economico italiano sono peggiorate. Di per sé all'Italia non servono altre auto, abbiamo già la densità più alta d'Europa (621 auto ogni 1.000 abitanti, contro una media UE di 490), ma auto più sicure ed ecologiche. Piuttosto che i soliti incentivi, che rischiano di "gonfiare" il mercato in maniera innaturale, io proporrei sconti sulle assicurazioni per le auto nuove dotate di dispositivi di sicurezza all'avanguardia (oggi persino la Fiat Panda ha un sistema che frena automaticamente in città per evitare di investire i pedoni) e agevolazioni su bollo e carburanti per chi immatricola auto a basso impatto ambientale. È necessario ridurre i pedaggi autostradali e l'imposizione fiscale su costi di gestione e carburanti, per aiutare davvero l'auto e chi la usa per lavoro.

     

    Che andamento immagina per il 2015. Insomma che prospettive di mercato, pensa si possano aprire su scala nazionale?
     

    Le stime della crescita economica italiana nel prossimo anno cominciano con "zero virgola" e non si prevede un incremento sostanziale del numero di occupati. Senza provvedimenti per il settore, nel 2015 potremo vedere qualche punto percentuale positivo, ma niente di comparabile con il boom di UK e Spagna, che stanno crescendo rispettivamente del 10 e 18 per cento su base annua.

     

    Ragionando sempre in ottica lungimirante, si parla di un boom, nei prossimi anni, di connected car. Le recenti stime della società di ricerca Gartner parlano di 150 milioni di veicoli connessi al Wi-Fi entro il 2020. E’ questa l’auto del futuro che ci troveremo a guidare su strada?
     

    Intrattenimento a bordo, sicurezza, richiami per difetti di costruzione, le possibilità di utilizzare la connessione ad internet e tra le stesse auto non mancano. Perché queste innovazioni comportino degli effettivi vantaggi, però, è necessario che le case e le istituzioni sovranazionali si coordinino e trovino una base tecnologica, un linguaggio condiviso in grado di diffondere i vantaggi in maniera più ampia possibile. Le auto devono dialogare con il sistema circostante e tra loro in un modo universale, altrimenti si rischia una diffusione dei potenziali vantaggi solo parziale.

     

    Un’auto può dirsi davvero tale quando assicura la massima sicurezza a chi guida ed ai suoi passeggeri. Su questo campo la tecnologia sta facendo passi da gigante. Secondo lei cosa manca ancora? Di cosa si necessita?
     

    Di guidatori migliori. Battute a parte, nei prossimi decenni vedremo radar, telecamere, sensori e connessioni sempre più avanzati, ma i computer non potranno mai annullare del tutto i rischi della strada. Gli imprevisti sono potenzialmente infiniti ed è necessario, se si vuole davvero aumentare la sicurezza, rendere chi guida più capace e consapevole. È un'opinione personale, ma a mio parere in Italia, così come nella maggior parte delle nazioni, prendere la patente o rinnovarla è troppo facile e c'è troppa poca informazione e formazione sull'importanza dell'attenzione quando si guida.
     

    L’auto non è solo scocca e design. Ma è anche un insieme di componenti che rendono la car efficace ed efficiente. Solo nel primo semestre del 2014, il settore della componentistica ha totalizzato 10 miliardi di euro di esportazioni. Lo ritiene un comparto strategico nel panorama automotive?
     

    Per il settore della componentistica valgono gli auspici che riguardano tutta l'industria tecnologica italiana. Costo del lavoro e imposizione fiscale devono essere resi sostenibili e competitivi a livello mondiale, mentre ricerca e innovazione vanno assistite al meglio. La nostra competitività non può stare nel prezzo, ma nell'eccellenza, è un discorso già sentito e spesso abusato, ma è l'unica speranza di una nazione come la nostra, che nelle forniture auto ha una tradizione consolidata e un punto d'orgoglio. Penso che una maggiore interazione tra università, politecnici, istituti professionali e enti di ricerca farebbe bene sia alla scuola, che all'industria.

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