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sabato, 20 Aprile 2024
  • Noi ripariamo le gomme, il web fa altro!

    DI STEFANO BELFIORE

    Giovanni Vicario, gommista“Le gomme sono il nostro pane quotidiano. Il web è un’altra cosa”. Per Giovanni Vicario (nella foto), fondatore del Gruppo Facebook ‘Gommisti per Passione’, c’è e ci deve essere una netta linea di demarcazione tra il lavoro in officina e ciò che accade nel mondo delle vendite online. Due mondi differenti che vanno ben distinti. “Bisogna fare capire con chiarezza – evidenzia – l’importante e cruciale lavoro che effettua il gommista. Il suo è un lavoro fondamentale: controlla, ripara e sostituisce i pneumatici usurati o danneggiati di tutti i tipi di veicoli ed effettua le operazioni di messa a punto delle ruote (come l’equilibratura e la convergenza). Dà ancora utili consigli perchè vede la vettura, si interfaccia con il cliente chiedendo come e quanti chilometri percorre all’anno, consigliandolo di scegliere la marca giusta al prezzo giusto“. Da tempo la community, nata da una sua idea, sta portando avanti una battaglia per regolamentare meglio l’e-commerce delle gomme contro una concorrenza sleale che sembrerebbe serpeggiare negli ambienti del web. L’ultima azione condotta: una lettera indirizzata al ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, in cui si avanzano diverse proposte per combattere il fenomeno dell’evasione fiscale. E sul contributo ambientale per la gestione dei PFU, la soluzione che intravede è semplice: Tutte le società che vendono online anche quelle estere devono essere iscritte a un consorzio per il ritiro degli pneumatici fuori uso. In caso contrario, oltre alle sanzioni previste, deve esserci la chiusura immediata del sito”.

    Secondo l’ultima indagine ‘Vacanze Sicure’ fatta dalla Polizia stradale, l’automobilista continua a prestare poco attenzione alla manutenzione degli pneumatici. Eppure essi rappresentano un elemento centrale nella sicurezza di un’auto.  A suo avviso da cosa è dovuta questa scarsa attenzione  e come si inverte questo trend?

    Purtroppo tutto risiede nella cultura italiana. Teniamo molto all’apparenza, Siamo un Paese di moda. Dobbiamo avere l’ultimo modello di cellulare e ci piace il buon cibo ma quando parliamo di pneumatici i soldi ci fanno pena. Non tenendo conto della sicurezza e qui subentra anche il fattore ‘ignoranza’. Non ci stanchiamo mai di ricordare a tutti  che li pneumatici sono l’unico punto di contatto tra il veicolo e la strada. Devono quindi garantire l’aderenza in presenza di tutte le condizioni topografiche, climatiche e dinamiche. Ma tanti non controllano neanche la pressione che è la spesa più bassa. Un pneumatico leggermente sgonfio peggiora la stabilità in curva, rende il veicolo insicuro sul bagnato e aumenta i consumi dell’auto. Intanto ci vorrebbero più controlli da parte di tutti gli organi competenti. Poi anche a livello scolastico o in occasione delle lezioni per il conseguimento della patente di guida è necessario sensibilizzare il guidatore con dei filmati dove si sottolinea il comportamento della vettura con delle gomme lisce o non adatte, evidenziando quindi la pericolosità come immediata conseguenza.

    Analizziamo ora il settore i cui lei opera. Molte officine si improvvisano gommisti senza avere la giusta abilitazione per farlo. La legge 224/2012 impone però un percorso professionale funzionale a formare un responsabile tecnico in officina che possa svolgere correttamente l’attività di gommista. La ritiene una norma utile per fronteggiare  fenomeni e situazioni di incompetenza, tutelando chi fa da anni questo mestiere?

    No non è sufficiente . L’esperienza si fa sul campo e dopo anni e anni quindi vanno bene i corsi ma come integrazione. Non come alternativa.

    Fabio Bertolotti, direttore di Assogomma, avanza l’idea di predisporre una certificazione, realizzata a norma di legge, in grado di qualificare la professione del gommista. Che ne pensa? C’è bisogno di altro?

    GommistaDare un certificato di avvenuta istallazione al momento del montaggio con i dati del professionista/gommista è la soluzione più semplice e veloce . Questo certificato deve essere esibito non solo durante la revisione periodica ma anche nei vari controlli di routine delle Forze dell’Ordine . Se il lavoro non viene eseguito da un professionista con i requisiti, quindi registrato (R.I.A. – Registro delle Imprese di Autoripazioni ) con un codice identificativo, la vettura non passa la revisione .

    Passiamo alle vendite online degli pneumatici. Lei, insieme al gruppo Facebook ‘Gommisti per Passione’, è in prima linea nel combattere le irregolarità che si celano nell’e-commerce degli pneumatici. Innanzitutto perché non bisogna comprare gomme sul web?

    Logo Gommisti Per PassioneLe gomme sono il nostro pane quotidiano. Il web è un’altra cosa! Questo è il mio motto . I clienti tengono conto del prezzo solo se non hanno nient’altro da prendere in considerazione ma sugli pneumatici le considerazioni sono parecchie. Il gommista controlla, ripara e sostituisce i pneumatici usurati o danneggiati di tutti i tipi di veicoli (auto, furgoni, camion, autobus) ed effettua le operazioni di messa a punto delle ruote (come l’equilibratura, e la convergenza). Dà i consigli giusti perché è reale, vede la vettura, si interfaccia con il cliente chiedendo come e quanti chilometri percorre all’anno consigliandolo di scegliere la marca giusta al prezzo giusto.

     

    Cosa serve a suo avviso per combattere incisivamente gli illeciti online che spesso capitano come l’evasione dell’Iva e  del contributo ambientale per la gestione dei PFU?

    Il nostro gruppo social sta combattendo già dal 2015 con e-mail a politici, contro gli illeciti che ci siamo accorti esserci in alcuni siti online.  Abbiamo proposto, come sa, l’istituzione di una  web tax al 25 per cento da subito per chiunque faccia e-commerce con siti esteri. E’ di questi giorni la notizia che l’Europa si sta orientando in tal senso. Federpneus ha chiesto l’istituzione dello split payment che non è un’idea malvagia. Ma solo se accompagnato dal  codice fiscale al momento dell’acquisto .  Guardi, non è difficile combattere l’evasione dell’Iva una volta che i pagamenti avvengono al 90 per cento con paypal o bonifico bancario.

    E sul fronte PFU?

    Treno di gomme autoAnche qui la soluzione è semplice.  Tutte le società che vendono online anche quelle estere devono essere iscritte a un consorzio per il ritiro degli pneumatici fuori uso. In caso contrario, oltre alle sanzioni previste, deve esserci la chiusura immediata del sito. Abbiamo formulato altre richieste in una mail ‘firmata’ dai colleghi, avente come oggetto elusione dell’Iva, che abbiamo inviato al ministro dell’Economia, al presidente di Assogomma, di Federpneus, CNA, Confartigianato Confesercenti, Confcommercio, agli amministratori di Ecopneus, Ecotyre, Greentyre e infine ai direttori di testata di Inforicambi, di Pneusnews e del Sole 24 Ore. Noi come gruppo siamo a favore della legalità e della professionalità e faremo tutto quello che è nelle nostre forze per raggiungere questo obiettivo . Perché come dico sempre  ‘uniti si vince e si cresce’.

     

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