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venerdì, 29 Marzo 2024
  • Pneumatici e web: concorrenza leale e regole certe per tutti

    DI STEFANO BELFIORE

    Confartigianato Autoriparazione si ‘schiera’ al fianco dei ‘Gommisti per Passione’: gruppo Facebook cha da tempo chiede una regolamentazione del mercato online degli pneumatici dove si ritiene che vi siano probabili fenomeni e casistiche di evasione dell’IVA nonchè del contributo ambientale per la gestione dei PFU. La posizione dell’Associazione è chiara. E va incontro alle esigenze del network nato sul social di Zuckerberg “In merito alle richieste fatte dal gruppo – spiega Alessandro Angelone, presidente nazionale di Confartigianato Autoriparazione che al suo interno annovera circa 30mila imprese associate – i contenuti sono assolutamente condivisibili e non si può che non essere d’accordo”. Confartigianato Autoriparazione è a conoscenza dell’intera vicenda e punta il suo impegno verso un mercato popolato da leali concorrenti con  regole certe per tutti. Proprio per questo la Confederazione di settore ha siglato con Ecopneus, Federpneus e Legambiente “un protocollo di intesa – evidenzia Angelone che dal 2011 riveste anche la carica di numero uno della categoria lombarda di Confartigianato Autoriparazione –  per affrontare e risolvere i problemi legati alle irregolarità dello smaltimento dei Pfu, della vendita dei pneumatici in nero e della concorrenza sleale in questo settore”.

     

    Presidente Angelone, innanzitutto il gruppo chiede che chi pratica l’e-commerce abbia la partita IVA italiana…

    Chiedere che abbiano una partita IVA  italiana, coloro che vendono in Italia, mi pare scontato. Ma non ho conoscenze per approfondire la normativa. Da cittadino imprenditore mi viene in mente però che siamo in Europa. E chissà forse agli accordi per il libero scambio, qualche limitazione ad un Paese UE sovrano ce l’hanno messa!

    E sulla richiesta del codice fiscale per chi acquista sul web,che ne pensa?

    Personalmente non sono contrario. Ma non credo possa risolvere, da sola, il problema PFU e concorrenza sleale.

    Per i gommisti, afferenti al network, risulta fondamentale controllare che le aziende, che acquistano via internet da siti con sede estera, presentino l’Intrasat..

    L’Intrastat è una procedura contabile (esiste da tempo) che permette alle aziende di contabilizzare le fatture estere. Ma se, faccio un esempio indicativo, ho intenzione di evadere non le registro, ovvero registro quantitativi inferiori e quindi rimane solo il controllo.

    Poi c’è la questione PFU fuori uso dove anche qui si sospetterebbe un’evasione, nell’habitat digitale, del contributo ambientale per la gestione dei pneumatici fuori uso. Qual è, in proposito, l’azione messa in campo dalla sua Associazione?

    Voglio ricordare che,  sin dal 16 maggio 2016, Confartigianato, quale unica confederazione artigiana promotrice, ha siglato con Ecopneus, Federpneus e Legambiente, un protocollo di intesa per affrontare e risolvere problemi legati alle irregolarità dello smaltimento dei Pfu, della vendita dei pneumatici in nero e della concorrenza sleale in questo settore. Tutte le ipotesi e i sospetti sono già oggetto di approfondimenti. E non credo si debba aggiungere altro, se non attendere i risultati del lavoro svolto.  

    Continui…

    Il tavolo, scaturito dall’intesa, ha approntato innovativi strumenti per il contrasto alla legalità, oggetto di positiva sperimentazione presso aziende artigiane di autoriparazione, e approvati dal direttivo della categoria. Nella recente riunione del tavolo, tenutasi lo scorso 13 gennaio, si è formalizzata l’adesione di altri due importanti consorzi per il riciclo, Greentire ed Ecotyre. Questa nuova compagine può vantare ad oggi l’adesione congiunta di operatori del riciclato che raggiunge il 90 per cento nel nostro Paese.

    Come è possibile, a suo avviso, contrastare la concorrenza sleale che danneggia e mette a rischio chi opera in maniera seria e corretta?

    Ritengo che la legge 224/2012 servirà a fare emergere quelle attività che oggi sono parzialmente sommerse o che ad oggi non hanno ancora i requisiti. Spero veramente che possa contribuire a regolarizzare le aziende sane e ‘scovare’ quelle ‘occasionali’ o ‘fai da te’ e pertanto ‘indifendibili’.

    Infine sull’abusivismo?

    Su questa tematica, il direttivo nazionale di Confartigianato Autoriparazione ha istituito una specifica delega affinché si possa avere un quadro più attinente alla problematica.

     

     

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