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sabato, 20 Aprile 2024
  • Ibrido-elettrico, aftermarket non aver paura

    DI STEFANO BELFIORE

    Claudio Cangialosi, direttore di SicurAUTO.it Ibride ed elettriche non devono far paura ai player dell’aftermarket automtotive. Anche perché il cambio pelle del parco auto nazionale sarà graduale: pertanto il post vendita continuerà a lavorare e ad interagire, per almeno il prossimo ventennio, con un universo di vetture ancora ‘traditional type’. Ma ciò non vuol dire, di contro, sedersi sugli allori. Ogni cambiamento va affrontato e gestito in tempo utile. Ne è convito Claudio Cangialosi (nella foto), direttore di SicurAUTO.it, che non considera, ad oggi, una minaccia lo skyline automobilistico del prossimo futuro. Ma mette in guardia il meccatronico: “Solo chi sarà in grado di aggiornarsi e di ammodernare le officine, riuscirà a superare le sfide che presto si affacceranno sul mercato”. E sull’approccio alla manutenzione dell’automobilista italiano dice: “Oggi si ha paura del meccanico. Serve più autocritica. Di certo il rafforzamento dei vari network di officine, con procedure più chiare e trasparenti, e il web, con le sue referenze online, aiuteranno il settore a fare pulizia. Il tutto a vantaggio dei clienti e della sicurezza”.

     

    autoricambi

    Partiamo da un dato attuale appena comunicato da CDK Global. La fedeltà al brand nei confronti del post vendita autorizzato è bassa: sempre più automobilisti scappano verso gli operatori dell’aftermarket indipendente negli interventi di assistenza e riparazione. Come valuta questo fenomeno? E’ ipotizzabile una inversione di tendenza o un colpo di coda dei Costruttori nel service del post vendita?

    Secondo gli studi di CDK Global non scende solo la fedeltà al brand nei confronti del post vendita autorizzato ma la disaffezione riguarda anche l’acquisto del nuovo. Questo perché i grandi marchi automobilistici da anni hanno fallito nella tutela e fidelizzazione dei propri consumatori. La nostra redazione riceve costantemente segnalazioni di lettori insoddisfatti dell’assistenza post vendita di marchi molto blasonati che, sino a 10-15 anni fa, erano sinonimo di affidabilità assoluta. Da ciò ne deriva una naturale disaffezione verso il brand e le reti ufficiali. Capita spesso, infatti, che la garanzia su difetti gravi venga rifiutata anche se il cliente abbia svolto la manutenzione regolare presso le reti ufficiali. Pertanto il consumatore si chiede: che senso ha spendere di più, se poi alla fine non vengo tutelato? Ecco perché, se insoddisfatto, il cliente moderno cambia marchio e approccio alla manutenzione.

    auto elettriche

    Se guardiamo in ottica prospettica, non andando troppo lontano, il parco auto sarà sempre più caratterizzato da ibride ed elettriche. Cambieranno pertanto gli interventi di manutenzione. Una opportunità o una criticità per gli operatori dell’aftermarket?

    Sinceramente sono anni che sento parlare di questo “timore”, ma se guardiamo ai reali dati di vendita, ibride ed elettriche restano ancora solo una minima parte del venduto. Non dimentichiamoci poi che l’aftermarket (riguarda milioni e milioni di auto già circolanti e che lo saranno per almeno i prossimi 10-20 anni. Ciò non significa che i meccanici (o meccatronici) di oggi debbano sedersi sugli allori, perché solo chi sarà in grado di aggiornarsi e di ammodernare le officine, riuscirà a superare le sfide che presto si affacceranno sul mercato.

     

    Manutenzione automobile

    Proprio in tema di manutenzione, la sua testata ha dato vita al progetto #SicurEDU. Qual è l’obiettivo madre?

    #SicurEDU è un progetto video nato per educare consumatori e addetti ai lavori all’acquisto e alla scelta di prodotti di qualità e sicuri. Con le nostre telecamere andiamo dentro le aziende che producono i prodotti dell’aftermarket e raccontiamo, in modo semplice, ciò che ci sta dietro questo o quel componente automotive. Sulla home del sito abbiamo una macchinina virtuale che i lettori possono cliccare ed esplorare, ottenendo così un background che li potrà aiutare a scegliere con più consapevolezza il proprio ricambio. Il tutto nell'ottica di un acquisto che possa garantire sicurezza e affidabilità a chi si mette in viaggio. L'obiettivo non è vendere o promuovere questo o quel marchio, vogliamo semplicemente educare i consumatori alla manutenzione, alla scelta dei sistemi di sicurezza migliori nonché fargli 'toccare con mano' cosa si nasconde dietro un prodotto aftermarket a volte apparentemente banale, ma che nelle migliori aziende nasce dopo tanta ricerca & sviluppo e attenzione alla qualità. Consumatori e addetti ai lavori devono capire che risparmiare è un diritto, ma puntare su qualità e sicurezza è un dovere nei confronti di tutti. Il progetto ha raggiunto sino adesso oltre 1.000.000 di contatti ed è stato sviluppato con il supporto di circa 15 sponsor.

    Componenti auto

    In media si stima che un’automobile sia composta da un numero variabile che va dai 10mila ai 15 mila pezzi. Eppure spesso ci si reca in officina solo quando si verifica un guasto e non in una fase preventiva. E’ una questione solo di portafoglio o c’è altro a suo avviso?

    Confermo il trend che si evince anche dalle nostre interviste per strada fatte per il #SicurEDU sulla manutenzione auto. Tanti consumatori aspettano che si accenda qualche spia prima di andare in officina, quando magari è già troppo tardi per cavarsela con una riparazione economica. Non tutti fanno manutenzione regolare e preventiva, come si dovrebbe, e questo secondo me è il risultato di anni di scarsa professionalità ed onesta di molti (non tutti, per fortuna) operatori del settore. Sul nostro forum abbiamo letto di preventivi spropositati per questa o quella riparazione o di lavori fatti senza alcuna garanzia, con consumatori rimpallati o costretti a spendere di nuovo soldi in caso di problemi. Tutto questo non ha giovato al settore, e così oggi gli automobilisti hanno letteralmente paura del meccanico. Infatti, se da un lato il rapporto consumatore-meccanico dovrebbe essere basato molto sulla fiducia (perché è comunque molto difficile controllare il lavoro dello stesso), sempre meno persone si fidano delle officine a meno di qualche vecchia conoscenza, magari ereditata da un familiare o amico. Credo che il settore debba fare più autocritica, cercando di isolare chi lavora poco onestamente e gettando fango sul resto della categoria. Di certo il rafforzamento dei vari network di officine, con procedure più chiare e trasparenti, e il web, con le sue referenze online, aiuteranno il settore a fare pulizia. Il tutto a vantaggio dei clienti e della sicurezza.

     

     

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