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venerdì, 19 Aprile 2024
  • Una carta d’identità obbligatoria per gli pneumatici

    DI STEFANO BELFIORE

    Daniela Galileo SpaggiariUna carta d’identità per gli pneumatici. Obbligatoria e rilasciata dal gommista ogni volta che monterà gomme nuove che l’utente dovrà presentare al momento della revisione della sua vettura. Così è possibile aumentare il livello di sicurezza alla guida, responsabilizzando maggiormente l’automobilista sull’importanza della manutenzione periodica da dedicare agli pneumatici della propria auto. E’ una delle soluzioni avanzate e proposte da Daniela Galileo Spaggiari (della Spaggiari Pneus, azienda di Trento specializzata nel commercio e nella riparazione di pneumatici).  E sulla figura del gommista precisa: “Necessario è tutelare maggiormente la nostra professionalità con corsi di aggiornamento e con continui controlli funzionali a verificare il possesso dei giusti requisiti delle aziende che lavorano come gommista”.

    Secondo l’ultima indagine ‘Vacanze Sicure’ fatta dalla Polizia stradale, l’automobilista continua a prestare poco attenzione alla manutenzione degli pneumatici. Eppure essi sono un elemento centrale nella sicurezza di un’auto.  A suo avviso da cosa è dovuta questa scarsa attenzione  e come si inverte questo trend?

    La scarsa attenzione da parte dell’automobilista sulla sicurezza che può dare una corretta e costante manutenzione degli pneumatici è dovuta secondo me all’ignoranza’ del comportamento degli pneumatici usurati. Falsi alibi, tipo cambio la vettura fra un mese, vado piano, io so guidare e infine non ho soldi: questa è la scusa più assurda perché poi li incontri nei ristoranti. E ti rendi conto che non manca certamente il denaro  I colleghi, soprattutto del Sud, lamentano che mancano i controlli da parte degli organi competenti. I gommisti s'impegnano quotidianamente a spiegare all'utente che deve cambiare gli pneumatici perché lisci, che è meglio che gli pneumatici siano uguali su tutte e due gli assi. Pochi utenti ascoltano il consiglio del gommista di verificare la pressione degli pneumatici ogni due o tre mesi. Così facendo gli operatori potrebbero controllare lo stato degli pneumatici. 

    Come si può ovviare a questa insufficienza di sicurezza?

    Aggiustare gomma autoPrima di tutto la raccomandazione da parte del ministero delle Infrastrutture a tutti gli organi competenti di controlli più frequenti e professionali (un divieto di sosta può essere pericoloso, è vero, però non quanto pneumatici lisci).   Altra cosa utile è indirizzare l'utente verso gommisti professionisti che lo sappiano consigliare e rifiutino di fare un lavoro non corretto (dopo l'abolizione da parte di Monti delle attrezzature, molti si sono improvvisati gommisti pur non avendone capacità, conoscenza ed esperienza). Inoltre  domande penalizzanti nei quiz per ricevere la patente, informazione continua e pressante da parte delle riviste del settore. Ma non solo. Anche da parte di tutti i media con filmati che spieghino la reazione della vettura e infine un impegno maggiore da parte di noi gommisti, magari con post sui social. E' prevista inoltre un'informazione sulla pagina aperta a tutti “Gommisti per Passione. Senza dimenticare, infine, l’istituzione di una carta d’identità degli pneumatici obbligatoria, fornita dal gommista ogni volta che monterà pneumatici nuovi che l’utente dovrà presentare al momento della revisione.  Ritengo che tutti questi accorgimenti contribuirebbero a responsabilizzare l’utente sulla sua sicurezza e non solo.

    Analizziamo ora il settore i cui lei opera. Molte officine, come ha detto, si improvvisano gommisti senza avere la giusta abilitazione per farlo. La legge 224/2012 impone però un percorso professionale funzionale a formare un responsabile tecnico in officina che possa svolgere correttamente l’attività di gommista. La ritiene una norma utile per fronteggiare  fenomeni e situazioni di incompetenza, tutelando chi fa da anni questo mestiere?

    GommistaLe faccio una domanda: può un corso di 150 ore, di cui 90 in aula e 60 in videoconferenza formare un responsabile tecnico gommista? Praticamente in meno di 19 giorni una persona apprende e recepisce l’esperienza che un gommista di professione ha acquisito in anni di pratica? Si è voluto tutelare il meccatronico al quale sono stati riservati, almeno in Trentino, molti corsi di aggiornamento. Cosa non avvenuta per i gommisti se non un corso richiesto dalla sottoscritta.

     

     

    Fabio Bertolotti, direttore di Assogomma, avanza l’idea di predisporre una certificazione, realizzata a norma di legge, in grado di qualificare la professione del gommista. Che ne pensa? C’è bisogno di altro?

    Convergenza GommeIl 3 marzo a Ferrara in un intervento fatto al congresso di CNA avevo portato l’esigenza di istituire una carta d’identità dello pneumatico da esibirsi al momento della revisione periodica. Fa piacere vedere che Assogomma ha recepito questa idea e a questo proposito sarebbe necessario un confronto periodico con le varie realtà che rappresentano i gommisti. Il Governo Monti ha tolto nel silenzio assordante delle associazioni di categoria l’obbligo delle attrezzature che è indispensabile che venga istituito nuovamente. Queste attrezzature dovranno andare dalla vasca prova camere, alla chiave dinamometrica, alla convergenza, allo smontagomme anche per pneumatici runflat fino al tester Tpms.

    Continui…

    Chiediamo inoltre controlli da parte dei vigili comunali e delle camere di commercio sul possesso dei requisiti delle aziende che lavorano come gommista. Controlli anche sulla presenza del responsabile tecnico, obbligatoria dal 2018,  che dovrà essere sempre  presente in azienda.  La sensibilizzazione degli organi competenti (come Ispettorato del Lavoro e Inps.) a fare controlli sull’ottemperanza di tutte le normative di legge risulta fondamentale.

    Passiamo alle vendite online degli pneumatici. Lei, insieme al gruppo Facebook ‘Gommisti per Passione’, è in prima linea nel combattere le irregolarità che si celano nell’e-commerce degli pneumatici. Innanzitutto perché non bisogna comprare gomme sul web?

    Gruppo Facebook Gommisti per PassioneE’ indubbio che internet offra un risparmio sul prezzo degli pneumatici, risparmio dovuto in gran parte a IVA. e tassazione inferiori e a leggi poco chiare. La differenza è dovuta anche dalla struttura che il gommista ha per fornire agli utenti, durante tutto l’anno,  il servizio di convergenza, riparazione, inversione ruote, convergenza. Dunque l’automobilista crede che i costi sono elevati. Internet non è in grado di offrire  l’assistenza, i consigli che può dare il professionista che ascolta le esigenze del cliente e lo consiglia per il meglio. Molte volte vengono acquistati pneumatici con codice di carico/velocità non corretto o pneumatici poco affidabili. Cosa che dal gommista non può accadere. E ci domandiamo, se ci fossero reclami, chi risponde?. Senza contare che le tasse non vanno nelle casse dell’Italia, in qualche caso c’è una probabile elusione dell’IVA. Per ultimo molti artigiani, in tutti i campi, sono stati costretti a chiudere per questa concorrenza sleale sùbita.  Il nostro gruppo social ‘Gommisti per Passione’ sta combattendo già dal 2015, inviando email a politici, contro gli illeciti che ci siamo accorti esserci in alcuni siti online.

     

    E-commerce

    Cosa è stato proposto per far fronte a questa situazione?

    Abbiamo proposto l’istituzione di una  web tax al 25 per cento da subito, rivalutabile, per chiunque faccia e-commerce con siti esteri e non solo per le multinazionali del web che hanno ricavi consolidati superiori al miliardo di euro e che effettuano cessioni di beni o prestazioni di servizi nello Stato italiano per un ammontare superiore a 50 milioni di euro. E’ di questi giorni la notizia che l’Europa si sta orientando in tal senso. Inoltre vorremmo  controlli a campione da parte dell’Agenzia delle Dogane su gli acquisti online e da parte della Guardia di Finanza sulle aziende che in internet praticano prezzi folli.

    Federpneus ha chiesto l’istituzione dello split payment?

     Lo riteniamo insufficiente ai fini della legalità. Chiediamo quindi che sia istituito l’obbligo dell’acquirente di comunicare, al momento dell’ordine, il proprio codice fiscale. E’ importante inoltre il controllo con ‘Cambio Pulito’ sulle società che vendono online, verificando se esse siano iscritte a un Consorzio per il ritiro del PFU. In caso contrario, oltre alle sanzioni previste, chiediamo una chiusura immediata del sito. Abbiamo, poi, formulato altre richieste in una mail ‘firmata’ dai colleghi che abbiamo inviato qualche giorno fa al ministro dell’Economia, al presidente di Assogomma, di Federpneus, CNA, Confartigianato Confesercenti, Confcommercio, agli amministratori di Ecopneus, Ecotyre, Greentyre. E infine ai direttori di testata di Inforicambi, Pneusnews e Sole 24 Ore.

     

     

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