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giovedì, 28 Marzo 2024
  • Per l’aftermarket soluzioni alternative al credito tradizionale

    DI STEFANO BELFIORE

    Soluzioni alternative al credito tradizionale. Una possibile ‘via d’uscita’ per far crescere, con la giusta spinta, il settore dell’aftermarket automotive. Ne è convinto Renzo Servadei (nella foto),amministratore delegato di Autopromotec. “Gli autoriparatori e le reti– dice –dovranno riuscire a proporre, insieme ai propri prodotti e servizi, anche formule di servizi finanziari che possano andare dal credito al consumo fino al leasing nel caso di particolari esigenze, così da soddisfare quella clientela che, pur essendo solvibile, può avere difficoltà nell’ottenere finanziamenti”.

    Un settore, quello del post vendita automobilistico, che nel 2013 ha registrato una sostanziale tenuta nel raffronto con l’anno precedente. Certo la crisi economica ha fatto sentire i suoi effetti sul comparto, modificando l’atteggiamento degli automobilisti orientati ad un maggior risparmio anche negli interventi di riparazione. Ma per l’Ad, la ripresa è dietro l’angolo. L’anno di svolta potrebbe essere il 2015 con un’inversione di tendenza, si spera, in tuti i settori. Intanto già si lavora alla prossima edizione, in programma a Bologna nel 2015, della biennale internazionale delle attrezzature e dell’aftermarket automobilistico. “Manifestazione– sottolinea Servadei –divenuta il crocevia internazionale non solo dei prodotti, ma anche dell’innovazione e delle idee”.
     

    Come si chiude il 2013 per il settore italiano dell’aftermarket automotive?

    Il 2013 è stato un anno di sostanziale tenuta rispetto all’anno precedente, che si era mantenuto su livelli non troppo alti, essendo l’aftermarket un settore anticiclico rispetto alle vendite del nuovo. A seguito di un crollo del 50 per cento, dal 2007 ad oggi nel mercato delle auto nuove, la richiesta di autoriparazione è stata importante. Tuttavia questo effetto positivo è stato bilanciato del fatto che, a causa della crisi, le vetture e le merci circolano di meno (come testimonia anche il calo dei consumi di carburante) e dal fatto che gli utenti cercano sempre più di risparmiare con prodotti low cost e di rimandare il più possibile gli interventi di riparazione. Entrando nel merito dei comparti, vi sono dei settori che soffrono di più, risentendo del calo generalizzato della capacità di spesa. Penso alla carrozzeria, dove molti automobilisti tendono a non effettuare quelle riparazioni che non sono strettamente indispensabili.
     

    Una delle complessità che affligge la filiera del post vendita automobilistico è la difficoltà di accesso al credito. A suo avviso, come è possibile invertire la rotta. In pratica, quali politiche, immagina, debbano essere messe in campo?

    Il problema del difficile accesso al credito è oggi all’ordine del giorno nel dibattito di molte associazioni di categoria. Si tratta di un tema che difficilmente potrà essere superato senza mettere in campo delle soluzioni alternative al credito tradizionale. Gli autoriparatori e le reti dovranno riuscire a proporre, insieme ai propri prodotti e servizi, anche formule di servizi finanziari che possano andare dal credito al consumo fino al leasing nel caso di particolari esigenze, in modo tale da soddisfare quella clientela che, pur essendo solvibile, può avere difficoltà nell’ottenere finanziamenti.
     

    Che previsioni di comparto si sente di fare per l’anno che verrà?

    Nell’attuale quadro economico è difficile fare previsioni serie perché esse sono influenzate da fenomeni amplificati dal processo di globalizzazione. Solo poche settimane prima del fallimento di Lehman Brothers molti analisti vedevano gli indici in crescita. Fatta questa premessa, se non vi sono fattori imponderabili, le previsioni sono di leggera crescita che potrebbe trovare maggiore vigore nel 2015. Sono di queste settimane le notizie dei primi segnali di miglioramento per l’economia italiana, sempre grazie all’export ma anche con indici di movimento nella domanda interna. Certo, il segno più è pur sempre dovuto al raffronto con una lunga fase di contrazione, tuttavia speriamo che sia davvero l’inizio dell’inversione di tendenza che tutti i settori attendono.

     

    Lei è amministratore delegato di Autopromotec, il più importante salone di settore in Italia. Può svelarci qualche novità sulla prossima edizione in programma nel 2015?

    Una settimana fa sono state trasmesse ai potenziali espositori le schede per le manifestazioni di interesse che stanno già avendo un’ottima risposta. Come anticipato, il salone dovrebbe collocarsi temporalmente nel primo periodo di vera ripresa dopo anni di crisi, per cui tutto il comparto sarà interessato da una grande necessità di rinnovamento in termini di attrezzature, servizi e prodotti, ma anche sul versante delle normative. Pensiamo al nuovo sistema di revisione, al monitoraggio della pressione dei pneumatici, alle scatole nere sui veicoli. Praticamente in ogni settore dell’aftermarket ci saranno delle novità. L’organizzazione sta già lavorando per integrare le novità di prodotto degli espositori con la possibilità di scambiare informazioni e conoscenza tramite i convegni e le attività di Autopromotec Edu, momento di confronto e di approfondimento fondamentale per una manifestazione divenuta il crocevia internazionale non solo dei prodotti, ma anche dell’innovazione e delle idee. Autopromotec 2015 sarà quindi un appuntamento imperdibile per tutti i professionisti del settore.

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