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sabato, 20 Aprile 2024
  • Motori alimentati con alghe

    Una grande rivoluzione attende il futuro dei carburanti. Le alghe potrebbero sostituire il petrolio per i motori.  Le alghe sono infatti una fonte ecologica di biocarburanti, una forma di energia più sostenibile rispetto ai biofuel tradizionali. Le alghe sono degli organismi in grado di produrre etanolo. La stessa sostanza che può essere mescolata al petrolio e al metano e che viene usato solitamente per gli impianti di riscaldamento delle case. I serbatoi delle automobili più ecologiche, possono già essere riempiti per il 10 per cento direttamente di etanolo.

     

    In Scozia, la Scottish association for marine science (Sams) sta lavorando a un progetto in parallelo con Irlanda e Norvegia e sta coltivando una piantagione di kelp (gruppo di alghe che appartengono al genere fucus e laminaria) all’interno del fiordo di Argyll. L’estate è il momento del raccolto e gli scienziati marini si impegnano di persona a tirare fuori dall’acqua le masse translucide di alghe, ricoperte di zucchero, che poi fermentando diventerà etanolo.

     

    La sperimentazione è in corso e la ricerca di fonti di energia pulita è oramai una nuova corsa all’oro. Chiunque trovi la soluzione più pratica, economica e priva di complicazioni, avrà in mano un business miliardario. Le alghe, grazie alle loro caratteristiche, potrebbero davvero essere il nuovo oro nero.
    Le alghe rappresentano la soluzione migliore perché sono più sostenibili degli altri tipi di biofuel.Quelli che si ricavano dal mais (e altri cereali) e dallo zucchero sottraggono importanti nutrimenti alla catena alimentare oltre a far lievitare i prezzi di questi prodotti in un mondo dove ben un miliardo di persone patisce ancora la fame.Alcuni tipi di biocarburanti, poi, come quello ricavato dall’olio di palma, generano addirittura più anidride carbonica del diesel.Le alghe, invece, come è stato dimostrato da diversi esperimenti, non danno questi problemi. Anzi. Si è dimostrato che riescano ad assorbire l’inquinamento delle coltivazioni marine.

     

    L’unico problema fino a poco tempo fa era rappresentato dai microbi più comuni, che non sono in grado di far fermentare lo zucchero e trasformarlo in etanolo.Ma lo scorso anno una compagnia californiana ha creato in laboratorio un batterio geneticamente modificato che riesce a produrre un chilo di etanolo ogni tre chili di alghe essiccate.Intanto anche l’Europa sta investendo milioni di euro in nove progetti pilota per altrettanti coltivazioni lungo la costa atlantica. La corsa al business ecologica è appena cominciata.

     

    Fonte Il Mattino.it
     

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