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sabato, 20 Aprile 2024
  • Auto elettriche e disabilità, troppo razionale per essere vero?

    Ormai, da quando per la prima volta (a mia conoscenza) questo tema fu portato alla ribalta alla fine del 2016 da un bravissimo giornalista di un noto periodico nazionale di settore, la questione Benefici fiscalilegati alla mobilità delle persone con disabilità ha avuto diversi rimpalli di attenzione su diverse altre piattaforme. Il punto centrale di discrimine sulla questione fu un emendamento proposto al cosidetto Ddl Bilancio dell’anno (appunto) 2016.  Con questo emendamento si proponeva in sostanza di aggiornare una struttura normativa ormai trentennale (a partire dalla Legge 09/04/1986, N.° 97, modificata prima nel 1992 e poi nel 1998, infine con la definizione del regime Iva al 4% della fine del 2000), allargando alla tecnologia ibrida ed elettrica la platea dei veicoli assoggettabili al pacchetto di “benefici fiscali” destinati alla mobilità dei disabili ( sia essi acquirenti in prima persona o tramite un familiare convivente che ne dimostri il carico ).

    Invalidità e benefici fiscali: un rapido elenco

    incentivi per disabiliUn rapido elenco va fatto, non solo per memoria : chi come il sottoscritto infatti proviene da esperienza di vendita di autosalone sa perfettamente quale sia la complicazione generata dagli allestimenti necessari alla fruizione dell’auto. E quanto sarebbe più razionale le definizione (o l’importazione) di veicoli elettrici che , ad esempio, già sono in linea di produzione in altri Paesi : a puro titolo di esempio qui vale ricordare il progetto “Skyway Unimobile”. Le agevolazioni in Italia vanno appunto dalla quota di detraibilità Irpef del 19 per cento sull’acquisto del veicolo (con tetto di spesa e fruizione periodica ben definita) e sulle spese di allestimento e riparazione dello stesso. Passano per l’Iva al 4 per cento (in questo caso solo sull’acquisto).

     

     

    Incentivi auto ecologiche: il Governo perde il treno 4%?

    auto ecologicaLa proposta di emendamento dello scorso 2016 (non solo razionalmente appropriata ma in linea con l’ispirazione ecologista che come un novello fuoco religioso pervade periodicamente il Legislatore con riferimento alla sempre crescente lotta alle motorizzazioni convenzionali) prevedeva in sostanza di aggiungere all’attuale scarso elenco di auto assoggettabili (motori a benzina fino a 2000 cc. e motori Diesel fino a 2800 cc.) una nuova platea composta da veicoli azionati con motori Benzina, Diesel  elettrici od Ibridi la cui potenza non fosse superiore a 225 Kw. (circa 306 Cv). Posto che si sarebbe potuto (al limite) definire meglio la soglia di potenza massima (parere personalissimo del sottoscritto è che sarebbe stata troppo elevata la soglia dei 306 Cv come attualmente, sempre secondo me, lo è la soglia dei 2800 cc. Diese), la questione è che in quel 2016 l’emendamento fu ritirato. Ritengo che la stessa questione sia oggi tremendamente ritornata di attualità dopo il “caos” ecoincentivi che l’attuale Governo Conte ha inserito tra i provvedimenti della Manovra economica per il prossimo anno: entro un tetto di spesa di 54.900,00 euro Iva inclusa i nuovi acquirenti di auto con emissioni da “Zero” fino a massimo 70 g/Km di CO2 beneficeranno di un ecoincentivo che va da 2.500,00 fino a 6.000,00 euro nel triennio 2019-2021 (con un plafond governativo di 200 Mln. di Euro per lo stesso triennio). All’opposto è prevista un aggravio fiscale per chi acquisterà nello stesso triennio un veicolo con emissioni superiori alla soglia di 160 g/Km di CO2.Logica e ovvia la domanda: questo Governo ha pensato a far rientrare nelle misure destinate alla mobilità ecologica anche la platea dei disabili? Sembrerebbe di no, contro una forte fetta di opinione pubblica (un esempio su tutti la petizioneOn-Line della nota piattaforma “change.org”) che chiedeva a gran voce un interessamento. A questo punto tuttavia la norma appena sopra riepilogata , alla lettura di un semplice cittadino come me, fa nascere un nuovo quesito di cui speriamo di avere presto risposta: se anche solo uno dei veicoli beneficiari delle agevolazioni di cui alla legge 104/92 (entro i 2000 cc. a benzina e 2800 cc Diesel, dunque) appartenesse nella “lista nera” dei mezzi sovra tassabili perché con emissioni superiori ai 160 g/Km di CO2, e tuttavia rientrasse nei propositi di acquisto di un avente diritto alle agevolazioni, si potrebbe materializzare l’assurdo giuridico di una sovra tassazione seguita da una detrazione fiscale? In Italia, si sa, tutto è possibile.

     

    Riccardo Bellumori

     

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