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sabato, 20 Aprile 2024
  • Mercato auto torna nella bufera. Per quelle d’epoca è sempre bel tempo

    Spread. BTP. Credit Crunch. Default. Crisi. Outlook. Sfiducia

    Parole rientrate prepotentemente nel lessico di ognuno di noi, appena poco dopo la crisi che a partire dal “Crack Lehman” e fino perlomeno a tutto il 2014 ha proiettato la sua pesante ombra. L’ultima parola, sfiducia, inquadra concretamente l’effetto che incertezza e crescente difficoltà di famiglie e imprese (a gestire le problematiche della vita e del lavoro) porta nelle scelte importanti, quelle che riguardano in primo luogo gli investimenti. E l’auto, checchè se ne dica, è e resta un investimento. Per il suo valore residuo, per il suo Total Cost of Ownership, e per il valore intrinseco che all’auto tutti noi riconosciamo. Certo, troppe volte la congiuntura economica ed i dispositivi di legge rendono il bene auto difficile da conquistare e da mantenere. Perlomeno per quello che riguarda le auto contemporanee e quelle in previsione di uscire sul mercato.

    Futuro incerto? Passato sicuro!

    auto d'epicaMa la parola “incertezza” non sembra sfiorare neppure il comparto delle cosiddette “Auto d’epoca, con trend di crescita e rendimento talmente performanti al punto che pochi anni fa la stessa Bloomberg (la multinazionale dell’Informazione con sede a new York e filiali in tutto il mondo) si cimentò nel confronto degli andamenti tra l’indice S&P500 (l’indicatore che segue a Wall Street l’andamento delle prime 500 Aziende Usa per capitalizzazione) e l’indice Hagerty (creato da Hagerty Insurance, Compagnia specializzata in polizze assicurative per auto classiche, d’epoca e speciali) creato per tracciare ufficialmente l’andamento delle quotazioni delle auto più contrattate e ricercate. Ebbene, il confronto tra questi due indici ha dimostrato che le performance del comparto auto sono state incredibilmente più elevate, nel periodo di confronto, del S&P500. Ma che “l’asset auto d’epoca” sia visto come un investimento di interesse, lo dimostrano i dati di compravendite e di aste che riscontrano importi e partecipazione che non risentono in nessun periodo della crisi.  E poiche’ in Italia c’è la maggiore densità automobilistica d’Europa e le auto sono in maggioranza le più vecchie, pò’ ancora esserci lo spazio per l’affare buono. Certo è finito il tempo in cui trovavi nei fienili auto o moto d’epoca diventate dormitorio per polli, e buona parte di modelli interessanti è  finita direttamente ai rottamatori a causa degli ecoincentivi degli ultimi 20 anni per comprare nuove auto. Senza trascurare che la diffusione di internet e social network ha perfezionato lo scambio di informazioni tecniche (manuali e suggerimenti, ricambi e accessori) e ha dato vita a numerosi forum di interscambio, in grado sia di rinforzare interesse per i modelli più quotati che creare seguito per modelli meno noti.

    No Catalizzatore = D’epoca? Non è sempre così….

    auto storicheCerto, attenzione a passi falsi o alle semplificazioni. Il mondo delle “Auto d’epoca”, genericamente così denominato, comprende sia le vere e proprie supercar d’epoca battute a suon di milioni di euro nelle aste, sia le auto di cosiddetto “interesse storico”, per finire con quelle che il mercato stesso destina alla categoria agognata di “Instant Classic”. Cominciamo dunque con il definire correttamente cosa determinano queste categorie. Auto storiche sono quelle con valore di collezione determinato oggettivamente: hanno il corredo di certificazioni ed attestazioni specifiche, che ne garantiscono autenticità e rispondenza alle specifiche tecniche originali, e soprattutto sono universalmente ritenute come tali.

     

    Instant Classic. D’epoca domani

    TrabantTuttavia anche il mercato “contemporaneo” permette a “nasi” particolarmente fini e preparati di individuare tra la produzione corrente, o appena terminata, i modelli o le serie che un domani prossimo potranno rivestire a loro volta un interesse sia collezionistico che storico. Un esempio del recente passato che tanti avranno già dimenticato? Le Trabant, provenienti dalla Ex Germania dell’Est. Per cui, opportunamente informati o supportati da chi capisce o vive il mercato auto con la dovuta cultura e tecnica, non vi resta che “andare a caccia”. L’occasione prima o poi arriverà.

    Riccardo Bellumori

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