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Oggi la mobilità dell’auto fa sempre più rima con il car sharing. Un fenomeno che in Italia, secondo gli ultimi dati di Aniasa (Associazione Nazionale Industria dell’Autonoleggio e Servizi Automobilistici di Confindustria), ha compiuto negli ultimi anni un deciso passo in avanti. Un dato su tutti. Lo scorso mese di aprile, gli iscritti totali hanno raggiunto le circa 650mila unità, con circa 11 milioni di noleggi e quasi 4.500 mezzi in flotta.
Dove si fa più ricorso all’auto condivisa
Milano (323mila utenti e quasi 1.900 veicoli) è la città italiana in cui il servizio è più presente ed utilizzato, seguita da Roma (226mila utenti e 1.200 veicoli) e Torino (54mila utenti e 810 veicoli). E poi dalle positive esperienze di Firenze, Verona e Bari, anche con veicoli elettrici.
Manca però una legge sulla mobilità condivisa
“In Italia manca – avverte Fabrizio Ruggiero, presidente di Aniasa – una definizione normativa di vehicle sharing. Così come una cornice legislativa unica per gli operatori che si confrontano, a seconda delle città italiane, con disomogenee regolamentazioni del servizio. Alla luce dello stallo in cui da diversi mesi versa il Codice della Strada, l’occasione per velocizzare l’approvazione di una disciplina specifica del vehicle sharing è rappresentata dalla discussione in corso sul DDL Concorrenza, all’interno del quale potrebbe essere riconosciuta la sua particolare funzione pubblica, come elemento integrativo e di sistema, del trasporto pubblico locale”.
