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sabato, 20 Aprile 2024
  • Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio

    Una svolta epocale, mai prima d’ora la casa del biscione aveva osato tanto, eppure, dopo quasi un anno di attesa dalla primissima presentazione al pubblico ( Salone di Ginevra 2015 ), arriva la nuova e potente Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio . ( H2)

    Dati alla mano, la nuova Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio mostra potenzialità degne di una supercar, perché se gli oltre 500 cavalli erogati dal suo potente motore V6 da 2,9 litri non spaventano ( oramai la concorrenza ci ha abituato a potenze e prestazioni esorbitanti), il dato che impressiona la stampa specializzata è quel 7:39 realizzato al Nurburgring !

    No so a quanti di Voi è capitato di girare al Nurburgring, un’esperienza che qualsiasi appassionato di auto deve provare per capire quanto questo “circuito” sia mistico, perché nella sua lunghezza (22 km e 172 curve), riserva grandiosi sorprese: dalle condizioni meteo totalmente variabili ed imprevedibili alla possibilità che una GT3 ti faccia il pelo, il tempo dichiarato dall’Alfa Romeo per la Giulia Quadrifoglio è impressionante, significa che il collaudatore ha percorso l’intera pista con il gas giù, senza preoccuparsi di nulla!

    Pauroso!

    Ma la novità torinese riserva tante e diverse sorprese tecniche, a cominciare dall’aerodinamica attiva, dalla scocca realizzata in alluminio ultraleggero con rinforzi in carbonio, fino ai mostruosi ed efficaci freni in carboceramica: non basterebbero ore per spiegare quanta tecnologia nasconde l’abito di questa sportivissima berlina rigorosamente Made in Italy .

    Prestazioni esaltanti

    Sono 510 i cavalli che l’ Alfa Romeo dichiara per la sua nuova Giulia Quadrifoglio così come 600 i Nm di coppia massima disponibili in un arco di utilizzo compreso tra i 2.500 ed i 5.000 giri al minuto.

    Da non trascurare il suo peso “piuma” (poco più di 1.500 kg dichiarati ed in ordine di marcia), che comporta prestazioni assolute che non hanno precedenti nella storia della casa automobilistica torinese!

    La Giulia Quadrifoglio raggiunge una velocità massima di 309 km/h e brucia i 100 km/h, con partenza da fermo in soli 3,9 secondi, valori questi che fanno impallidire qualsiasi auto della concorrenza.

    Per ottenere queste potenze record, a Torino, gli ingegneri Alfa Romeo hanno lavorato non solo sul rendimento del motore ma anche sulla sua efficienza.

    Durante la conferenza riservata alla stampa specializzata, è stato dichiarato un indice PMI (Punto Morto Inferiore) di 23: ciò significa che il 2,9 litri V6 ha una resa incredibile!

    Estetica cattiva

    Basta osservala anche da lontano per notare come sia acquattata, pronta a scattare, a volare.

    Un frontale minaccioso, un paraurti che mette in bella mostra due grosse prese d’aria laterali mentre un pronunciato spoiler inferiore realizzato in fibra di carbonio, lascia intendere che si celi qualche diavoleria aerodinamica.

    Per riuscire a scaricare gli oltre 500 cavalli sull’asfalto ma anche per dare la giusta stabilità alle alte velocità, tutto deve esser curato alla perfezione: l’ aero splitter funziona a velocità superiori agli 80 km/h e fino ai 220 km/h, apportando un notevole beneficio in termini di carico aerodinamico (deportanza) alle velocità più elevate.

    Le due grosse prese d’aria presenti sul sinuoso cofano motore della nuova Giulia Quadrifoglio , danno respiro ed aria al V6, mentre le minigonne laterali, l’estrattore d’aria posteriore, così come lo splitter presente sul cofano bagagli (elementi tutti realizzati in fibra di carbonio) completano un quadro estetico e tecnico appagante .

    Belli i quattro finali, due per lato: durante la prova in pista scopriremo che emettono una sinfonia, cattiva!

    E’ tempo di provarla in pista

    Il meteo non è dei migliori, la pista sperimentale di Balocco (circuito dove vengono provate e testate le auto del gruppo FCA durante il loro sviluppo e gestazione), è allagata ma bisogna provarla, la Giulia Quadrifoglio è una delle vetture più attese dell’anno, è una novità che visto tutto il suo bagaglio tecnico, va  gustosa sempre e comunque!

    Dopo un giro in pista da passeggero, in compagnia di un collaudatore ufficiale Alfa Romeo, è venuto il momento di mettermi alla guida; tante le raccomandazioni, gestire l’abbondante potenza non è facile, ma come poi scoprirò, la Giulia Quadrifoglio ha una trazione incredibile .

    Il posto guida è semplicemente perfetto, i sedili sono sufficientemente profilati, il volante è regolabile in altezza e profondità, il cambio manuale ha una corsa relativamente corta.

    Giro di chiave, pressione sul tasto di accensione posto sulla razza del volante e. . .magia, un sound rauco inebria l’abitacolo.

    Giù la frizione, prima e si entra in pista…

    La sensibilità dello sterzo è qualcosa di unico, ha una precisione millimetrica, infili il muso e la Giulia Quadrifoglio segue perfettamente la traiettoria impostata.

    Snocciola la seconda, poi terza e quarta, intorno ai 210 km/h stacco, inserisco la vettura e sembra quasi che non ci sia trasferimento di carico.

    Nonostante la pioggia cada incessante, spingo, e così anche in rettilineo ad ogni cambio di marcia, la scodata è d’obbligo, del resto i 600 Nm ci sono tutti.

    E’ incredibile con quanta facilità si possa andare forte, i freni in carboceramica consentono spazi di arresto contenuti, così come la notevole potenza del motore consente di riprendere sin dai bassi regimi.

    Il ritmo aumenta e curva dopo curva il feeling trasmesso dalla berlina è straordinario.

    Rientro perché è tempo di provare la versione con cambio automatico doppia frizione.

    Sicuramente non è la versione pura e rude, ma con il cambio automatico sequenziale il motore trova la sua giusta dimensione per scaricare tutta la sua potenza, così come ora è possibile staccare a pochi metri dalla curva, potendo usufruire anche del freno motore.

    Pazzesco!

    Conclusioni

    Una novità esaltante, sicuramente la concorrenza è agguerrita, ma la battaglia ora è aperta e sicuramente vincerà unicamente il gusto del fortunato acquirente, perché oramai siamo ad un livello prossimo all’eccellenza. 

    A cura di: Marco Lasala

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