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sabato, 20 Aprile 2024
  • L’auto spinge sull’acceleratore: ma sarà una crescita stabile?

    Parte col piede giusto il mercato nazionale dell’auto. Nello scorso mese di gennaio si registra, infatti, un trend positivo sulle car vendute con incremento del 17,44 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Se il buongiorno si vede dal mattino, abbiamo provato a chiedere, via twitter, ad un panel di giornalisti automotive, se questo importante sprint iniziale durerà nel tempo o se è solo eventualmente il frutto di un effetto lampo di campagne marketing/commerciali concepite e condotte da case e concessionarie. Per Andrea Fiorello, freelance che scrive per AutoNewsEurope,Carblogger, il Post ed Omniauto,: “Le previsioni dicono 5-7% a fine anno e mi sembrano realistiche nonostante i dati attuali. La crescita poi viene dopo anni di vendite molto basse quindi è normale che le percentuali siano elevate”. Ma avverte: “I soldi non cadono dal cielo, quindi senza una vera ripresa economica, lavorativa e reddituale il ciclo non durerà a lungo”. Più ottimista Gaetano Scavuzzo, redattore di Motorionline che immagina uno scenario più roseo: “Forse non a questo ritmo, ma mi aspetto il segno + per tutto il 2016, anche grazie alla crescita della fiducia nei consumi”. Pone l’accento sull’anzianità delle nostre vetture circolanti Vincenzo Borgomeo, giornalista di Repubblica, che considera questo status quo come un driver in grado di poter invertire la rotta. E twitta: “Con il nostro parco auto dall'età media più alta d'Europa hai voglia a crescere”. “Potrebbe proseguire ma dipende dal quadro generale”. E’ l’analisi di  Monica Secondino, giornalista di Auto a Spillo.  “Se continua a deteriorarsi – si legge nel prosieguo del suo post – ci si puó aspettare un rallentamento temporaneo”. Immagina, invece, una tendenza più positiva (anche se di breve periodo) Claudio Anniciello, giornalista e automotive test driver: “Auto vecchie e leggera ripresa di mercato, il 2016 avrà segno +. Possibile calo dal 2017 per paragone con 2016 e saturazione”. Augurandoci, ovviamente, una ripresa sempre più stabile e lungimirante dell’auto nuova (importante boccata d’ossigeno per la nostra economia), vero è anche che, nel contempo, crescono con costanza le spese di manutenzione.  Il settore nazionale dell’aftermarket indipendente (produttori, distributori e ricambisti)  segna, secondo l’ultima analisi dell’Osservatorio di Mercato IAM Italia del Politecnico di Torino, un incremento progressivo  (tra gennaio e agosto 2015) del fatturato pari a più 5,5 per cento. Trainano la crescita della riparazione: pastiglie freni, batterie auto, frizioni, ammortizzatori e kit di distribuzione. Un dato che fa riflettere. Segno, forse, di un potere d’acquisto ancora non del tutto esaltante e maturo a reggere l’offerta di settore. Staremo a vedere. Stefano Belfiore

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