Woolf, la startup che ha inventato il bracciale (Sistema indossabile Made in Italy) capace di rilevare in tempo reale la presenza di autovelox, ha condotto un’indagine interessante i cui risultati hanno dimostrato che nei principali 70 paesi del mondo sono presenti 180.000 punti di segnalazione totali, tra Autovelox e Tutor.
E’ stata stilata una sorta di classifica e l’Italia risulta essere la terza nazione al mondo per copertura con 23.000 punti di controllo di cui il 70 per cento corrisponde ad autovelox fissi e semafori con telecamere, a questi si sommano 600 archi di misurazione Tutor autostradale e postazioni destinate a controlli mobili. Ai primi due posti troviamo rispettivamente Brasile e Germania.
Nel 2017 i comuni italiani hanno incassato 1.7 miliardi di euro grazie alle rilevazioni dei dispositivi di controllo velocità, si è registrata una crescita di quasi il 20 per cento rispetto al 2016. In proporzione, è come se fosse un costo di 33 euro per abitante (contando anche bambini e anziani), 52 euro se si considerano solo i guidatori.
“La nostra soluzione – dichiara il CEO WOOLF, Federico Tognetti– si propone come un valido ausilio a mantenere alta la soglia di attenzione ed a promuovere una guida più attenta e rispettosa delle norme di circolazione stradale”.
Il bracciale WOOLF però, come sappiamo, è ad uso esclusivo dei motociclisti e funziona tramite un’app che riesce a mappare tutti i dispositivi di controllo velocità in circa 70 paesi europei, questo ci aiuta ad evitare multe salate e ad aumentare, com’è ovvio, il grado di sicurezza in strada.
Ancora una volta: Potere alla tecnologia!
Costanza Tagliamonte